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Lettera aperta

6 giugno 2018 Nessun commento

//riceviamo e pubblichiamo\\
Di Reto Müller, Spino. Lettera aperta alla stimata signora sindaco Anna Giacometti, al lodevole Municipio, alle cittadine e ai cittadini del Comune di Bregaglia.

Il CSB, il Centro Sanitario Bregaglia, si è costituito formalmente il 1° gennaio 2016. Per me, da semplice cittadino, le prime decisioni strategiche hanno lasciato presagire un futuro incerto, se non disastroso. Dopo il licenziamento della responsabile della casa di cura, avvenuto all’inizio del 2016, la Commissione d’Amministrazione (CA) ha atteso mesi prima di stabilire la successione di un/a nuovo/a responsabile del reparto di cura. Nel mese di ottobre 2016 la CA, presieduta dal granconsigliere Maurizio Michael, nomina un’infermiera del reparto la quale sarà la futura compagna del direttore Alain Vetterli. Una scelta giuridicamente legale perché negli statuti del CSB manca una clausola restrittiva. Ma dal punto di vista strategico la CA non ha avuto la dovuta prudenza di ciò che avrebbe potuto causare questa costellazione assai delicata. Il fatto è che il medico si trova nella direzione con due altri membri, e cioè con il direttore e la sua compagna, responsabile del reparto cure. Una situazione, fra altre, poco favorevole alla ricerca di un nuovo medico. Un’altra trascuratezza della CA, per me una prova di incompetenza, è stata la strategia nella ricerca di un nuovo medico. Nel rapporto e rendiconto del CSB 2016 il presidente della CA Maurizio Michael scrive “Altissima priorità è quindi stata assegnata alla ricerca del nuovo medico responsabile, che sostituirà il Dr. Hans Bänninger che andrà in meritata pensione… la ricerca è stata avviata già all’inizio 2016”. Nella prima inserzione (vedi : BOLLETTINO DEI MEDICI 2016; 97 (38)) si parla solo di un medico con un impiego del 100 %, e con una lunga lista di requisiti. Nella primavera successiva (vedi: BOLLETTINO DEI MEDICI 2017; 98 (19)), dunque alcuni mesi dopo senza alcun successo nella ricerca, la CA realizza che la probabilità di trovare un medico che si assuma tutto questo lavoro e tutta la responsabilità è meno di nulla. Nella seconda inserzione si parla di “Facharzt mit eidgenössischem Facharzttitel für Allgemeine Innere Medizin als Leitender Arzt (M/F – 100%)  für unser neues Aerzteteam (250 Stellenprozente)“.

Ma anche altre scelte e decisioni prese dalla CA e dal direttore non hanno fatto, a mio avviso, altro che svalutare l’attrattività dell’Ospedale Flin. Il nuovo responsabile del pronto soccorso, il giovane Simon Brügger di Soglio con eccellenti requisiti e con un impiego a tempo parziale, si è ritirato dopo poco tempo a causa delle difficoltà riscontrate con il direttore. Il progetto del “giardino terapeutico” un’iniziativa del Dr. Hans Bänninger per alleviare un poco la sofferenza psichica delle persone dementi o colpite di Alzheimer è stato “congelato” come disse il presidente della CA in un’assemblea comunale. Il vecchio consiglio, dopo essere riuscito ad acquistare il terreno e aver firmato il contratto con la signora Olga Rusterholz (Baltresca) con la clausola che venga usato solo per questo fine, ha cercato dei contatti con la nuova Commissione d’Amministrazione. Ma purtroppo tutto è stato invano. Anche il tentativo da parte del Dr. Hans Bänninger e della signora C. Zimmermann, specializzata in omeopatia classica con uno studio privato a Basilea, di introdurre anche questi tipi di farmaci  è stato categoricamente respinto dal direttore Alain Vetterli. Respingere o rifiutare questi due pilastri importantissimi nella cura geriatrica è, per me, non solo un atto d’incompetenza ma soprattutto la mancanza di rispetto, di empatia per le persone dementi o malate di Alzheimer.

Ci si chiede inevitabilmente il perché di tutta questa strategia contraddittoria. E quali siano i motivi che inducono i responsabili a un tale operato.

Il consigliere di stato Christian Rathgeb afferma in un’intervista (vedi: La Provincia Valchiavenna venerdì 2 sett. 2016) che “Sono previste sinergie con altre strutture grigionesi a cominciare da quelle di St. Moritz e Samedan ma anche la collaborazione con l’Italia, tanto che in varie occasioni abbiamo incontrato il governatore lombardo Roberto Maroni”. Nella stessa intervista il granconsigliere e presidente della Commissione d’Amministrazione dell’ Ospedale Flin, Maurizio Michael, si è soffermato proprio sulle possibili sinergie con la Regione Lombardia, a cominciare dall’ospedale di Chiavenna. “Stiamo avviando i primi contatti – ha spiegato-. I temi per la discussione sono ampi. Si va dal pronto soccorso all’assistenza alle persone anziane, ad esempio quelle colpite di Alzheimer”.

Christian Rathgeb durante una visita all’Ospedale Flin afferma (vedi: Il Grigione Italiano 1° marzo 2018): “Il Cantone desidera che tutti gli ospedali della fascia di confine puntino sulla collaborazione frontaliera, perché in questo modo non soltanto si migliora l’offerta per la popolazione locale, ma si diventa anche interessanti oltreconfine”. E ha citato il consigliere federale Ignazio Cassis e l’ambasciatore svizzero a Roma, Giancarlo Kessler, quali figure di sostegno per la concretizzazione di progetti di collaborazione.

Nemmeno due mesi dopo, in piena campagna elettorale, lo stesso Christian Rathgeb, a Spino (Bregaglia), cambia tattica. E promette che ha Berna lotterà per far rispettare il nostro sistema sanitario (vedi: Engadiner Post Donnerstag 17. Mai 2018). E il granconsigliere e presidente della CA dell’Ospedale di Flin si schiera con lui dicendo “Il sistema sanitario decentralizzato non è caro; ed è efficiente”. Ma nell’intervista con Engadiner Post Maurizio Michael cambia di nuovo strategia e afferma “La CA ha preso la decisione di studiare il sistema sanitario e il sistema del pronto soccorso italiani per esaminare se è possibile collaborare con l’ospedale di Chiavenna” (vedi: Engadiner Post Donnerstag 17. Mai).

In caso di emergenza a causa di problemi di viabilità verso l’Engadina ognuno, spero, si augura di avere una variante sicura ed efficace. Ma, a mio avviso, tutto dovrebbe finire lì, perché il sistema sanitario svizzero e quello italiano sono inconciliabili. Di conseguenza si deve nominare una dottoressa o un dottore svizzeri, responsabili del team dei medici per avere tutti i requisiti conformi al sistema sanitario svizzero.

Anche se tutta questa strategia è legale, rimane comunque la responsabilità morale nei confronti della propria popolazione. E questo operato richiede, a mio avviso, il pieno consenso di tutti i cittadini e anche il massimo rispetto per le persone che non hanno più la capacità di intendere e volere.

Cito l’articolo della legge per il Centro Sanitario del Comune di Bregaglia (vedi votazione comunale del 14 giugno 2015).

“Art.9.8 La commissione d’amministrazione si assume la responsabilità strategica della gestione del centro sanitario. Nella sua qualità di organo strategico, essa è responsabile affinché sia garantito a lunga scadenza l’approvvigionamento sanitario della popolazione locale e degli ospiti del Comune di Bregaglia. Essa provvede allo sviluppo del centro sanitario in conformità alla strategia, alle condizioni quadro sul piano cantonale e nazionale tenendo conto dei desideri e delle esigenze della popolazione. A tale scopo essa mantiene in permanenza il contatto con tutte le cerchie e i gruppi interessati. Il direttore sostiene la commissione d’amministrazione nelle attività volte a sviluppare la strategia.”

E poi, a mio avviso , ci sono due temi tabù; da informazioni attendibili si parla che le sedute della CA siano state quasi triplicate. Ma nemmeno lo studio medico è stato ristrutturato per accogliere il nuovo team medico. E inoltre il direttore Alain Vetterli e il presidente della CA Maurizio Michael non hanno mai mancato un’occasione per garantire la massima trasparenza. E in realtà il cittadino non ha la minima idea di come stiano le cose. E dire che il medico Dr. Hans Bänniger sarebbe in pensione già da un anno. E continua a lavorare in attesa di un successore.

Dall’approvazione della legge per il centro sanitario del 14 giugno 2015 ad oggi 28 maggio 2018 siamo ancora qui senza un successore del Dr. Hans Bänninger e con una strategia che porterà inequivocabilmente allo smantellamento dell’Ospedale di Flin. Perciò, con questa lettera aperta, chiedo alla stimata signora sindaco Anna Giacometti e al lodevole Municipio di intervenire tempestivamente sospendendo immediatamente la carica di Maurizio Michael quale presidente della Commissione d’Amministrazione del Centro Sanitario Bregaglia.

Reto Müller, Spino

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