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Una sorpresa inaspettata

2 marzo 2018

//tratto da Il Grigione Italiano\\
Pubblichiamo un altro racconto della bondarina d’adozione che ha perduto l’appartamento a causa dello scoscendimento del Cengalo, e oggi vive a Stampa.

Lunedì sicuramente è stato un buon giorno.

Al mio ritorno dal lavoro passo da Donato Salis, Osteria di Bondo, e mentre bevo un buon caffè, vedo nella saletta accanto una riunione di donne. Faccio molta fatica a non salutarle, pertanto apro uno spiraglio nel locale e mi affaccio. Tra loro ci sono molti visi conosciuti. Ci salutiamo, e ritorno nella sala bar, alla mia bevanda.
Poco dopo Donato si avvicina e con fare misterioso mi dice di passare a casa di una delle signore per ritirare qualcosa.

La mattina dopo, passo e mi commuovo: una busta con un bell’aiuto in moneta, una scatola di cioccolatini e una lettera firmata da Margrith Picenoni, la presidente della Società Femminile di Sottoporta.

Conoscevo da anni questa associazione di volontariato, sapevo dei ritrovi del lunedì, soprattutto perché vedevo, dalla finestra del mio appartamento, le signore passare.
Si ritrovavano nel locale dietro la latteria, messo a disposizione dal comune di Bregaglia. Dopo la frana del Cengalo, hanno perso la sede e tra loro c’è qualcuna che ha perso anche la casa.
Hanno ricevuto donazioni dalle Frauenverein, come le sento sempre nominare, di tutto il Canton Grigioni, da tutta la Svizzera, da privati, e le hanno divise tra tutti i domiciliati di Bondo, tra tutti i fuochi come si usa dire in valle.
Hanno una grande iniziativa ed energia. A loro va il merito di aver pubblicato un bellissimo libro di ricette, La nostra storia, con foto molto belle e piatti tipici ed invitanti della zona. È nato per i 90 anni della Società.

Queste riunioni di gruppo hanno una funzione sociale, allontanano la solitudine dei nostri tempi, servono per lavorare in compagnia: creando manufatti ci si confronta, ci si consola a volte. I prodotti si vendono al bazar di Soglio o ai mercati locali e il ricavato va in beneficenza. In una società sempre più sola, dove i contatti sono sempre più spesso indiretti, ben vengano associazioni come queste! Che meraviglia passare un pomeriggio in compagnia a sferruzzare o lavorare manualmente e poter contribuire con questo ad aiutare chi è meno fortunato!

Un grazie di cuore a tutte queste volontarie che donano un po’ del loro tempo agli altri. Brave! Speriamo che qualcuno segua le loro orme per non perdere il loro spirito e con la stessa dedizione porti avanti una tradizione. Le tradizioni mantengono vivo un paese, e si tramandano di padre in figlio, meglio in questo caso dire di madre in figlia, come una volta, semplicemente con il cuore.

La Bregaglia ha bisogno di tradizioni, e ne è piena, ha bisogno di una popolazione attiva, che nei momenti duri si stringa e faccia cerchio, come in battaglia. E di continuità, perché dagli anziani si apprendono i segreti, che non troveremo mai in un’enciclopedia, mai in google. È la nostra natura: si impara per continuare, senza regole, per istinto.

Paola Tagliabue

Satira di Bregaglia

La vignetta della settimana

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Per sorridere un po’.