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Creiamo assieme un futuro per Maloggia

12 dicembre 2017 Nessun commento

//riceviamo e pubblichiamo\\
Le proposte di Sebastian e David Schmied. Testedigranito con Maloja nel cuore.

In merito all’esposizione pubblica della revisione parziale della pianificazione locale del  Maloja Palace abbiamo scritto una presa di posizione per il Comune. Riassumiamo le nostre proposte sperando di suscitare un’accesa discussione in merito. Siamo convinti che in un processo di sviluppo sia dapprima necessario raccogliere diverse opinioni, per poi ricercare un largo consenso che permetta un importante passo in un futuro sostenibile e di successo.

La rivitalizzazione dell’area tra il lago è il Maloja Palace ha solamente un senso se contemporaneamente viene rinunciato alla strada lungo il lago. La strada divide i due ecosistemi lago – prati umidi (che erano paludi) e ne distrugge la parte più importante, cioè la zona di transizione che ha il maggior numero di habitat, nicchie ecologiche e di specie.

Il campeggio dovrebbe essere spostato in paese. Ecco i vantaggi di tale intervento:

-       incremento del commercio in paese;.

-       maggior vicinanza del campeggio ai trasporti pubblici e crescente attrattività degli stessi.

Bisogna poi ribadire che l’attuale area del campeggio, anche se situata in un bel posto, è umida e poco pianeggiante.

Un possibile nuovo sito sarebbe l’areale dietro il vecchio negozio e la palestra. Là troviamo diversi edifici vuoti o usati male. Finalmente Maloggia avrebbe un centro! Sembra che già Bruno Giacometti – architetto e fratello di Alberto – abbia detto che il campeggio dovrebbe essere spostato in paese. In questo contesto proponiamo di realizzare nell’edificio della posta, costruito da Bruno, un centro Giacometti dedicato alla famosa famiglia di artisti, siccome tutta la famiglia era molto legata a Maloggia e trascorreva molto tempo nella casa di vacanze a Capolago.

Non capiamo perché l’areale tra il Maloja Palace e il lago è sempre ancora definita area parco. I sentieri e i campi sportivi si trovano in uno stato desolante, le conifere non si addicono a questo habitat e in generale il carattere elegante del parco è andato totalmente perso. Raramente si vede qualcuno sostarvi. La rinuncia a quest’areale disarmonico aprirebbe delle interessanti prospettive, come realizzazione di nuovi sentieri e di collegamenti, attualmente carenti, per esempio tra la fermata del bus e il lago.

La rinuncia all’area parco offrirebbe anche nuove possibilità per la partenza della maratona engadinese. È certamente possibile trovare buone soluzioni, considerando che d’inverno un ampio strato di neve ricopre la zona e l’Aua da la Val Baselga e l’Inno conducono pochissima acqua.

I prati umidi hanno – secondo noi – un basso valore agricolo e dovrebbero essere valorizzati ecologicamente. Un’area rivitalizzata assume maggior valore anche per l’agricoltura e il turismo. L’esperienza dimostra che le zone rinaturalizzate sono aree ricreative molto apprezzate.

La revisione è per Maloggia un’occasione per un importante passo avanti in un futuro sostenibile e di successo. Cogliamola!

Sebastian e David Schmied, testedigranito con Maloja nel cuore

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