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A un mese dalla frana

23 settembre 2017 9 commenti

Riepiloghiamo i principali fatti accaduti. E raccogliamo le impressioni e i ricordi di chi li ha vissuti.

In merito alla catastrofe naturale che ha travolto la Val Bondasca e una parte della Val Bregaglia, il sito labregaglia.ch si è dimostrato un canale importante di informazione del territorio. Nel giorno dello scoscendimento il numero dei visitatori si è quasi quintuplicato, passando dai 564 utenti del 22 agosto ai 2’630 del 23 agosto, ed è poi ancora salito ai 3’586 il giorno dopo. E così anche durante le settimane successive.

Riepiloghiamo i principali fatti

Mercoledì 23 agosto, mattina: crolla un pezzo di parete del Pizzo Cengalo e una colata detritica raggiunge il fondovalle. Leggi: Alla fine di una lunga giornata.

Giovedì 24 agosto: la Polizia cantonale dichiara la presenza di otto persone disperse, in Val Bondasca. Visita della presidente del Governo cantonale, Barbara Janom Steiner, e della presidente della Confederazione, Doris Leuthard. Guarda il servizio del Quotidiano.

Venerdì 25 agosto, pomeriggio: nuova colata detritica.

Sabato 26 agosto: vengono sospese le ricerche dei dispersi.

Giovedì 31 agosto, sera: una nuova, grande colata, travolge anche Spino e Sottoponte. Anche la strada cantonale vecchia viene chiusa al traffico, compreso quello pedonale (leggi).

La strada è poi rimasta chiusa fino al 6 settembre. Ha riaperto giovedì 7.  E da allora è transitabile a senso unico alternato, solo di giorno.

Dal 1° settembre non ci sono più state colate detritiche.

Mercoledì 13 settembre: visita del consigliere federale Guy Parmelin.

Venerdì 15 settembre, sera: nuovo, importante crollo sul Pizzo Cengalo, senza conseguenze in bassa valle (leggi).

In queste quattro settimane si sono attivati molti enti e molte organizzazioni per lavorare e aiutare. Ricordiamo, fra gli altri, il sostegno della Catena della Solidarietà.

A un mese di distanza dallo scoscendimento che ha per sempre radicalmente cambiato l’aspetto di una parte della Valle e ha segnato la vita nel nostro Comune, chiediamo ai nostri utenti di lasciare un loro messaggio in merito.

Si può, ad esempio, rispondere a qualcuna delle seguenti domande:

  • dove eravate al momento della prima colata detritica?
  • come avete saputo dell’accaduto?
  • cosa avete fatto subito dopo?
  • siete stati coinvolti dalle colate detritiche successive?

Attualmente ci sono 9 commenti

  1. Ivana Engler-Picenoni scrive:

    A più di un mese dalla frana vorrei ringraziare tutti

    Tutti coloro che sono intervenuti subito, tutti quelli che hanno lavorato e lavorano tuttora giorno e notte, tutti quelli che ci aiutano in vari modi, per la grande solidarietà a favore dei nostri piccoli paesini Spino, Sottoponte e Bondo

    Grazie di cuore
    Ivana Engler

  2. Carlo Gianotti scrive:

    Io ero a casa in ufficio quando mia moglie dalla benzina mi chiamava a darmi la notizia. Sono uscito di casa e si vedeva la polvere che arrivava dalla Bondasca.
    Avete fatto un ottimo servizio di informazione, bravi.
    Carlo

  3. Silvia Rutigliano scrive:

    Ero a casa, alla mia scrivania a lavorare. Mi arriva una telefonata: è franato il Cengalo, la gente ha visto la “nebbia”, e la strada è stata chiusa.
    In quel momento ricevo un email dalla redazione Rsi di Coira: “Silvia, hai qualche notizia dalla Bregaglia?” Rispondo: “È venuto giù il Pizzo Cengalo!”.
    Dopo poco mi telefona la redazione di Lugano: “Silvia, arriveranno i nostri giornalisti della Rsi, ma intanto lì ci sei solo tu, abbiamo bisogno di una diretta telefonica per il radiogiornale delle 12.30!”.
    Non manca molto, e non so dove prendere altre informazioni: la strada è chiusa e non lasciano nemmeno avvicinarsi. Però da Soglio si vedrà qualcosa… Vado a Soglio a piedi, da Brentan (la strada è chiusa, non posso andarci in auto).
    E da uno dei posti più tranquilli del paese, con una bella vista sulla Bondasca, ossia dal cimitero, seduta sull’erba e con l’angoscia nel cuore, partecipo al radiogiornale in diretta telefonica, raccontando tutto quello che so del Cengalo, di Bondo, e della Val Bondasca che non sarà mai più la stessa.
    S. Rutigliano

  4. Flavio Mezzera scrive:

    Con Alberto Giacometti ho scoperto la Val Bregaglia tanti anni fa… e poi tutte le estati camminando con mia moglie l’abbiamo percorsa proprio tutta… Troppo bella anche d’inverno. Volevamo salire al Sass Furà ma per fortuna per il pericolo frane abbiamo cambiato e siamo andati a fare il sentiero del Viandante da Lierna a Varenna… E poi tornati a casa abbiamo visto il video dalla Sciora della frana del Cengalo. Incredibile… Quindi ho sempre guardato RSI e il vs. sito per tenermi aggiornato. E poi ho visto il video RSI dopo alcuni giorni della Val Bondasca irriconoscibile… Da straniero, vivo a Prosto di Piuro, vi sono vicino e spero di tornare presto nella vostra stupenda valle che è anche mia… Spero che non scenda più niente e che presto si possa tornare a Bondo a vivere normalmente… un paese troppo bello per essere dimenticato.
    Flavio Mezzera

  5. Io, come ex-municipale, ho vissuto la frana con un grande rimorso di coscienza per non avere realizzato l’alternativa ai ca. 200 m del sentiero in pericolo che sale alla capanna del Sciora, proposta in Municipio nel 2013, e dimenticata, per negligenza, nel tempo.

    Emilio

  6. Patrik scrive:

    Ero a scuola ed avevo appena terminato di introdurre la prima vocale, la A di ape.

    In pausa, tramite la webcam, volevo mostrare ai colleghi la fessura che da alcuni giorni si notava sul Cengalo, vedendo il Pizzo da Soglio.
    La mattinata era limpida, ma l’immagine alla webcam presentava una foschia, che non permetteva una chiara visuale.

    Dopo le 10.00 tutta una serie di chiamate e telefonate per capire la situazione e provvedere all’incolumità di scolari/scolare.

    Con il senno di poi ho capito che quella vista nell’immagine non era nebbia, ma la polvere dovuta alla frana.

    Quella A di ape non me la dimenticherò più.

    P. Giovanoli

  7. Anna Tenderini scrive:

    Buona sera, l’ho vissuta in distanza ma in diretta. Stavo salendo da Chiavenna per un giro fino a Maloja e ho iniziato a vedere quello che all’inizio pensavo fosse fumo. Ma man mano salivo verso il confine mi sono detta non può essere un incendio ha piovuto nei giorni precedenti e poi il limite della vegetazione era al di sotto e sopra era roccia che non brucia! Mi sono ricordata del sentiero del Viale chiuso e di una domanda fatta a un amico guida alpina circa la riapertura e la risposta scioccante a inizio luglio era stata mai più perchè ci sono migliaia di metri cubi di roccia ancora pronti a scendere, dopo le frane già avvenute!! Ho detto al marito è scesa la frana del Cengalo, la valle e la direzione sono quelle, non è fumo ma polvere della roccia frantumata. Arrivati alla rotonda prima del confine,dopo che la guardia svizzera ci ha detto che non si poteva passare, nel girare con l’auto sulla rotonda ho detto la frase “è scesa la frana del Cengalo?” mi ha risposto si e mi ha guardata come se mi dicesse è lei la prima che me lo chiede, ma come fa a saperlo!! Nei giorni successivi mi sono sempre tenuta informata guardando video, foto e leggendo le info, fino ad oggi giornalmente leggo le news su La Bregaglia.ch. Appena è stato possibile passare con il marito siamo saliti fino a Stampa una volta e un giorno anche a Soglio,mi si è stretto il cuore nel vedere tutto il disastro!! FORZA BREGAGLIA !!

    Anna

  8. stefano scrive:

    Io ero al lavoro ed ho saputo della frana tramite gli SMS di allarme dei pompieri. Dopo aver seguito il tutto a distanza fino alla chiusura del mio ufficio mi sono recato sul posto per dare una mano e sono arrivato a Promontogno proprio mentre scendeva la colata che ha ricoperto la strada cantonale. È stato solo a quel punto che mi sono reso conto della gravità della situazione. Da giovedì a martedì è poi cominciato un lungo periodo di impegno con il corpo dei pompieri ed ho quindi potuto vivere tutto quanto è successo dall’interno tra l’arrivo di polizia, militari, presidenti del governo e consiglieri federali. Il mio pensiero oggi oltre che alle vittime della frana in Val Bondasca, va a tutti coloro che si sono dati da fare durante i primi giorni di emergenza. I dipendenti del comune, i pompieri e i tanti volontari che si sono messi a disposizione. Sono stati giorni molto pensanti che hanno però unito la valle ed i suoi abitanti. Ora l’importante è non darsi per vinti e continuare a lavorare per riportare Bondo e Spino alla normalità e far tornare i loro abitanti nelle proprie case… Forza Bregaglia!

  9. luciano scrive:

    ciao, nel ringraziarvi del prezioso servizio prestato……posso dirvi che ero e sono ad Imperia e che quasi giornalmente vi seguo guardando anche le web cam ……. seguendo passo passo l’evolversi della situazione partendo dal lunedì con le prime foto pubblicate del primo distacco e via via tutti i servizi e i video . Contattando amici e parenti via whatsApp ricevendo e mandando notizie quasi in diretta…… grazie ancora di tutto
    luciano

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