La giornata di giovedì 7 settembre

Andrebbe sottolineato che gli orari di accesso alla strada sono applicati in questo modo perché i sistemi di sicurezza e monitoraggio funzionano soltanto con la luce diurna, o perlomeno così ho sentito dire. Inoltre le colonne, la corsia unica, il limite del carico sono tutte conseguenze dirette delle precauzioni che favoriscono la sicurezza proprio di chi sul video si lamenta. E possiamo ritenerci fortunati se c’è una strada alternativa agibile (per ora)!
Per fortuna le esternazioni di quella persona non rappresentano il pensiero di tutti i frontalieri. Molti si sono dimostrati comprensivi, rispettosi e solidali e senza tante pretese e rivendicazioni si sono adattati alla situazione. Non è proprio il momento di iniziare una guerra tra svizzeri e italiani, anche se le rivendicazioni dei sindacati e interviste come queste mettono a dura prova i nervi già tesi di chi è direttamente coinvolto.
Elena Giacometti

Seguo da giorni , come tanti altri a distanza la grave e triste situazione in Val Bregaglia.
Ieri sera mi sono molto arrabbiata e rammaricata sentendo un frontaliero dire che é una vergogna, perchè non hanno puntualmente aperto la strada alle 6.30 .
Ho anche sentito qua in Engadina dire, che ci sono dei frontalieri a cui é stato offerto un alloggio e non sono voluti rimanere!!!!
Capisco che anche per loro non é semplice e neanche per i datori di lavoro, ma diciamo la verita, per decenni é sempre andato molto bene a tutti, sia di qua che di là dalla frontiera .
Adesso bisogna pazientare !!!!!! Forza !!!!!

Daniela Patscheider