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Ospedale a rischio?

21 giugno 2017 Nessun commento

Il futuro del Centro sanitario della Val Bregaglia è in forse. Non perché rischia di chiudere in tempi brevi, ma perché bisogna trovare una soluzione che possa garantirne la prosecuzione delle attività a lungo termine.

Da un anno e mezzo l’ente sta invano cercando il sostituto del medico responsabile Hans Bänninger. Dopo 15 anni di servizio è arrivato all’età della pensione e vorrebbe ritirarsi, ma non c’è nessuno pronto a subentrargli. Un po’ per la carenza di medici generalisti con la formazione giusta interessati. Un po’ per le caratteristiche della “missione” che chiede di essere operativi nell’arco delle 24 ore per intere settimane.

Il Centro (comprendente studio medico, pronto soccorso, reparto cure intense e casa anziani) non è destinato a chiudere in tempi brevi. L’uscente ha garantito che resterà in attività fino a quando non si troverà qualcuno. Non può né vuole lasciare l’incarico prima di aver conosciuto e introdotto colui che lo sostituirà nella conduzione. Ma una prosecuzione della sua attività sine die non può essere una soluzione a lungo termine.

Il Centro Sanitario della Val Bregaglia cerca una figura a tutto tondo, con esperienza in medicina interna e geriatria, nonché conoscenze dell’italiano e del tedesco per coltivare le indispensabili relazioni con gli ospedali dell’Engadina e di Coira.

Le candidature al posto sono state numerose, ma finora nessuno dei papabili aveva tutte le carte in regola. Scoglio principale, spiega il direttore del Centro Alain Vetterli, finora è stato il diploma federale o la sua equiparazione.

“La popolazione vuole un medico fidato e costanza” sottolinea Hans Bänninger che, per il futuro del Centro sanitario, auspica il mantenimento del legame tra il generalista e i suoi pazienti (un nesso prezioso che non si trova più nei grossi centri ospedalieri), un sistema di gestione diverso. Un sistema che, al medico di famiglia, affianchi un altro specialista e un assistente che possano aiutarlo nel far fronte al lavoro, fortemente condizionato dalle emergenze e dai turni di picchetto sull’arco delle 24 ore 365 giorni all’anno.

Uno scenario condiviso anche dal direttore, ma il progetto implica costi non indifferenti che la valle al momento non ha ancora deciso di affrontare. Ma che potrebbe essere determinante per perpetuare la presenza del Centro sanitario bregagliotto.

Fonte: www.rsi.ch

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