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Strategia energetica 3.0

16 maggio 2017 Nessun commento

//riceviamo e pubblichiamo\\
L’ambiente e la natura. Il prossimo 21 maggio siamo chiamati alle urne per votare la legge federale sull’energia.

Un testo di legge a prima vista invitante, ma che in realtà non lo è affatto. Molte intenzioni a cui mira la legge sono nobili e vanno seguite in ogni caso, ma il percorso del pacchetto completo è inaccettabile. I motivi e gli argomenti sono più di uno e quindi li menziono a più riprese.

Proseguiamo oggi con l’impatto ambientale di questa legge.

Quali conseguenze avrà l’abbandono delle centrali nucleari?

Come già menzionato, si desidera sostituire l’energia “fossile” (olio di riscaldamento, benzina, diesel) con energia elettrica. Se in un primo tempo solo l’UDC si è opposta a questa strategia, man mano che il 21 maggio si avvicina sempre più esponenti del PLR, del PPD e anche del PBD si schierano dalla parte dei contrari, avendo riconosciuto che il dazio da pagare sarà insormontabile. Parallelamente ai menzionati singoli politici di partiti “borghesi”, sempre più associazioni a cura dell’ambiente riconoscono il pericolo ambientale che questa nuova strategia comporta ed hanno dunque deciso di consigliare di votare NO. Infatti una cerchia in chiaro aumento di singoli esponenti che si impegnano per la protezione del paesaggio o per la cura e il mantenimento della natura rendono pubblici i loro dubbi sulla sostenibilità ambientale della nuova strategia energetica voluta da questa nuova Legge. Il sig. Roch, pensionato capo del Dipartimento federale per l’ambiente, consiglia di votare no a questa legge, perché è convinto che un’infinità di parchi eolici sfigureranno il nostro Paese. Nella medesima direzione si esprimono singoli rappresentanti politici dei Verdi e del PS.

Ci sono due notizie fresche che ci indicano che il Consiglio Federale non gioca a carte aperte e che non tutto è così come vogliono farci credere.

  • Il testo inerente questo primo pacchetto di misure sulla strategia energetica 2050 (ce ne saranno altri due che ancora non conosciamo!) prevedeva l’abbandono della produzione nucleare di energia elettrica che veniva compensato con energie alternative che però non avrebbero garantito energia di banda (energia regolare e sempre presente) e dunque si prevedeva la costruzione di centrali a gas e l’importazione di energia dall’estero. Questo si poteva leggere sulla Homepage del dipartimento Leuthard (DATEC) fino alla fine di marzo, poi come d’incanto queste informazioni sono sparite!
  • È notizia di qualche giorno fa che il Governo grigionese, in collaborazione con vari enti e esponenti dell’economia, ha deciso di chiedere a Berna un maggior supporto per il reparto idroelettrico. In pratica ammettono quanto i scettici a questa strategia da tempo ormai hanno reso pubblico. L’idroelettrico verrebbe incentivato con uno semplice zuccherino che mai basterà per farlo sopravvivere.

Questi fatti dovrebbe far riflettere!

In pratica

Per produrre energia a sufficienza al fine di compensare le centrali nucleari, ci vorrebbero un’infinità di parchi eolici e di superfici tappezzate di pannelli solari. Spesso si parla dell’impatto ecologico che hanno le centrali atomiche, ma non ho mai sentito nessuno parlare di quale impatto abbiano le soluzioni eoliche e quelle solari. Non nego di certo che le centrali nucleari producono scorie e emissioni di CO2 e ne farei volentieri a meno. La produzione di impianti eolici e ancor più quella di pannelli solari hanno però anch’esse un impatto ecologico da non sottovalutare. Di certo queste produzioni non saranno fatte né in Svizzera né altrove in Europa occidentale, i costi sarebbero troppo alti. La Cina produce già oggi oltre l’80% dei pannelli solari e questa produzione crea forti emissioni di CO2. La Cina, al contrario della Svizzera, non ha ratificato gli accordi presi a Parigi che regolano la riduzione di emissione di CO2 da parte dei 195 Stati firmatari. Dunque anche la produzione degli impianti per queste energie “pulite” ha un sentito impatto ambientale. Parlando con cittadini che abitano tutt’oggi nelle vicinanze di impianti eolici, questi reclamano forti disturbi fonici. Le gigantesche pale producono un forte rumore e questo giorno e notte, in settimana come la domenica (a meno che non siano ferme per mancanza di vento)! Per proseguire si dovrà tener conto delle superfici che gli impianti solari ruberanno all’agricoltura e per finire non oso immaginarmi come il paesaggio elvetico possa presentarsi con questi impianti. Al contrario di vari altri Paesi, la Svizzera è piccola e la superficie limitata. Come la vedranno i turisti di cui in gran parte viviamo, se il paesaggio verrà imbruttito specialmente con le orrende torri munite di eliche per gli impianti eolici? Ho visitato per esempio la regione di Finale Ligure per alcuni giorni in Mountain Bike, e devo ammettere che tutte quelle enormi eliche sulle creste delle montagne nulla hanno a che fare con una natura intatta e un paesaggio degno di essere visitato.

Il voto

Chi tiene alla natura e all’ambiente si opporrà dunque a questa strategia frettolosa. Una volta ottenuto il NO alle urne, sarà compito della politica e del settore della ricerca trovare soluzioni nonché una via sostenibile e percorribile per permettere di abbandonare le centrali nucleari attuali producendo energia con impianti moderni e finanziabili, mediante tecnologie che oggi ancora non conosciamo. Passo dopo passo in modo sensato. La fretta non è mai stata una buona compagna…

Vi invito dunque per l’ultima volta a inserire un deciso NO sulla scheda di voto del prossimo 21 maggio.

Gian Luca Giovanoli

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