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Alla scoperta di Castasegna

29 aprile 2016

//tratto da Il Grigione Italiano\\
La Società di studi storici valchiavennaschi ha organizzato sabato scorso una gita al confine.
Numerosi i partecipanti.

Erano un centinaio i soci e simpatizzanti del Centro di studi storici valchiavennaschi, che nel pomeriggio di sabato 23 aprile sono convenuti a Castasegna per una delle visite guidate e gratuite che vengono organizzate per tutti da una decina di anni. Si sono ritrovati presso lo storico ponte sul torrente Lovero, che segna il confine tra Italia e Svizzera. Quello attuale,del 1858, è stato ristrutturato recentemente, quando è divenuto pedonale, dopo l’apertura della nuova dogana più a valle. La storia ricorda che nel 1477 questo ponte sul confine fu fortificato con una torre per ordine dei duchi di Milano.

La prima tappa, con la guida del consigliere Germano Caccamo di Villa, è stata ai crotti di Guàita, sulla sponda destra del torrente, ancora in territorio italiano, ma in passato appartenuti in gran parte ad abitanti di Castasegna. Quindi, condotti da Werner Ruinelli, i partecipanti hanno visitato la villa ottocentesca dei Garbald, commissionata da Agostino all’architetto Gottfried Semper, oggi centro di cultura a livello nazionale.

Con la guida di Guido Scaramellini, presidente del Centro di studi storici, si è passati alle case sei e settecentesche che delimitano la strada principale, ricche di date, nomi o iniziali degli antichi proprietari e iscrizioni morali in italiano. È tra l’altro stata visitata a gruppi una casa Salis, dove un antico carden, con le tipiche travi a incastro angolare, è stato successivamente racchiuso in un edificio in muratura, con un bell’esempio di stüa.

La visita è proseguita con Scaramellini alle due chiese. Quella di San Giovanni Battista in località Boscaia, nominata la prima volta nel 1409, passò al culto riformato nel 1552, ma risultò insufficiente dopo che fu utilizzata anche dai riformati chiavennaschi in seguito al capitolato di Milano del 1639 che aveva vietato il culto protestante in Valchiavenna. Si rese così necessario nel 1660 erigerne in paese una più ampia, dedicata alla Trinità, sul modello della chiesa di San Giuseppe a Chiavenna. I partecipanti si sono soffermati su alcune lapidi dei Pestalozzi di Chiavenna, già all’interno delle due chiese, oggi murate sulle pareti esterne.

In chiusura, una gradita sorpresa è stata riservata dalle donne di Castasegna, che nella sala comunitaria, ricavata a pianterreno della chiesa della Trinità, hanno offerto una ricchissima tavolata di torte tipiche del luogo. Il presidente Scaramellini le ha calorosamente ringraziate tutte e in modo particolare Rosanna Boffi Rogantini, che con tanta disponibilità ha collaborato alla riuscita del pomeriggio. Ha fatto gli onori di casa il granconsigliere grigione ed ex sindaco di Castasegna Maurizio Michael.

c. s.

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