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Sì o no al raddoppio del San Gottardo?

9 febbraio 2016 Nessun commento

//riceviamo e pubblichiamo\\
Risanamento della galleria autostradale del San Gottardo. La presa di posizione di Reto Müller.

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (OCSE) reputa che il traffico di merci europeo è destinato a triplicarsi entro il 2050. Gli ambienti economici si preparano all’aumento di volume di merci investendo miliardi in porti e navi porta container. Rotterdam e Anversa hanno in corso progetti giganteschi per il potenziamento degli impianti portuali. Rotterdam ha aumentato le sue capacità del 20 percento con il nuovo terminal “Maasvlakte 2”. Anversa potenzia il suo porto con una chiusa da record, che servirà a gestire il traffico fluviale e marittimo e che sarà in servizio dal 2016. In Italia, le capacità di trasbordo dei container nei porti della Liguria saranno raddoppiate da qui al 2030. Il 10 agosto 2015 è stato inaugurato un nuovo tratto di 35 chilometri lungo il canale di Suez, che ne raddoppia la capacità. Lo scorso giugno, la ditta Maersk ha reso nota l’ordinazione di 11 mega-navi aventi una capacità di 20’000 container. Costo 1,8 miliardi di dollari. La sua concorrente ne ha già richieste dieci. Queste navi saranno poi impiegate nel commercio euroasiatico dal 2017.

Tutti questi investimenti avranno come effetto un aumento di trasporti di merci, trasporti fatti anche con i cosiddetti Gigaliner, i megacamion lunghi 25 metri e con una portata fino a 60 tonnellate, i quali possono già ora circolare in numerosi paesi europei. Nell’ambito di studi compiuti su mandato dell’Ufficio federale, si delinea come scenario più probabile “una apertura dell’autostrada A2 fra Basilea e Chiasso”. Dopo la costruzione di un secondo tubo, se la votazione venisse accettata, tecnicamente non vi sarebbero più grandi ostacoli al passaggio delle 60 tonnellate sugli assi di transito svizzeri.

“Volete accettare la modifica della legge federale concernente il transito stradale nella regione alpina (Risanamento della galleria autostradale del San Gottardo)?”

La domanda della votazione del 28 febbraio 2016, formulata in questo modo, suggerisce che in caso di un “no”, la galleria autostradale non verrà risanata. Questo non è vero, il risanamento della galleria odierna non è in discussione. Nel messaggio non si pone la questione del risanamento del tunnel, ma unicamente della costruzione di un secondo tubo. Il Consiglio federale deve formulare domande chiare e oggettive. Queste non devono essere né ingannevoli né suggestive. Non è il caso con il testo adottato per questa consultazione. Qualora dopo la votazione dovesse emergere che la domanda era stata posta in modo ingannevole, sarebbe possibile contestare eventuali irregolarità con un ricorso per violazione del diritto di voto.

Questa votazione, a mio parere, ci confronta con la domanda cruciale sulla sfrenata crescita della mobilità in generale, con tutte le sue conseguenze fatali per l’essere umano, la natura e l’ambiente.

Anche l’ex consigliere federale Adolf Ogi ritiene che, vista la politica dei trasporti dell’UE, “sarebbe probabilmente illusorio pensare che la Svizzera possa costruire quattro corsie per mantenerne poi aperte solo due a fronte dell’elevato volume di traffico”. Secondo il professore Markus Kern dell’Istituto per il diritto europeo dell’Università di Friborgo, l’UE potrebbe addirittura imporre l’apertura di tutte e quattro le corsie, perché l’accordo sui trasporti terrestri firmato con la Svizzera impedisce limitazioni artificiali delle capacità. Vogliamo renderci ricattabili in vista dei futuri negoziati con Bruxelles impegnando a questo scopo le Alpi?

E poi, non dimentichiamoci che a Parigi si è appena conclusa la conferenza internazionale per discutere dei provvedimenti da prendere per far fronte ai cambiamenti climatici.

Reto Müller, Spino

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