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Bilancio della “Dieci giorni”

13 ottobre 2015

L’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro fa il bilancio della manifestazione svoltasi dal 28 agosto al 6 settembre 2015. I “Dieci giorni tra storia teatro ambiente e buona cucina” sono stati nuovamente un successo.

Calato il sipario sulla «Dieci giorni» di Piuro, è tempo di tracciare un bilancio dell’iniziativa che, anche quest’anno, ha saputo coniugare momenti di approfondimento culturale con momenti di intrattenimento gastronomico, di promozione del territorio e dei suoi prodotti, e di riflessione ecumenica sulla tragedia che nel 1618 distrusse l’antico borgo.

Il qualificato convegno di apertura a palazzo Vertemate di Prosto del 28 agosto ha messo in luce, attraverso le relazioni dei proff. Guglielmo e Guido Scaramellini, della prof. Serafina Santoliquido e del dott. Giorgio Molli, quanto nei secoli dal XIV al XVII la frontiera dell’Est fosse relativamente vicina per gli emigranti di Piuro e del Contado di Chiavenna che in quei paesi seppero raggiungere posizioni di prestigio: citiamo fra i piuraschi l’architetto costruttore Antonio Pelacini che operò in Polonia e Giovan Antonio Losio che, a Praga, fece grande fortuna come ispettore fiscale.

«La nostra Associazione – spiega il presidente Gianni Lisignoli – da alcuni anni è sulle tracce di questi emigranti e si propone di allacciare nuovi scambi culturali e turistici tra la Valchiavenna e questa parte di Europa; a fine settembre una nostra delegazione è stata a Cracovia per un convegno sui nostri illustri migranti e per promuovere il territorio dell’intera Valchiavenna».

La stessa mostra sulle antiche stampe di Piuro, inaugurata il 29 agosto e curata da Guido Scaramellini e da Oscar Sceffer nel nuovo Museo degli scavi a Borgonuovo, documenta come Piuro fosse conosciuta in tutta Europa e apprezzata non solo per i suoi laveggi, ma anche per la genialità imprenditoriale dei suoi abitanti, molti dei quali si affermarono all’estero.

Molto interesse di pubblico ha suscitato anche la presentazione nella giornata del 30, sempre al Belfort, dei prodotti tipici di Piuro e dintorni destinati ad assumere il marchio DE.CO. (denominazione di origine comunale), mentre gli appuntamenti gastronomici della Dieci giorni hanno stuzzicato i palati nelle serate Sòta al cuèrc del lavéc e nella Cena medioevale, curate in ogni particolare dalla locandiera Mina e dalle sue dame.

La Dieci giorni non ha trascurato di dare il meritato spazio agli alunni di quinta della Scuola primaria di Prosto che per l’intero anno scolastico si sono presi cura dell’Ortus conclusus (l’orto cinto da mura che visse la gloriosa stagione di Piuro), progettando, arando, seminando e cogliendo finalmente i frutti del loro lavoro nel pieno dell’estate. Così patate ed erbe aromatiche ed officinali hanno svelato, sotto la guida dell’esperto botanico Raul Caligari, ogni segreto ed ogni profumo.

Il quattro settembre, anniversario della frana del 1618, si è tenuta alla chiesa rotonda di Santa Croce la consueta cerimonia ecumenica per la commemorazione delle mille vittime della frana con una buona partecipazione di piuraschi e bregagliotti d’oltreconfine. Alla cerimonia era presente anche l’Assessore alla cultura di Regione Lombardia Cristina Cappellini, che sta seguendo con particolare attenzione le iniziative di Piuro. «Voglio condividere con voi – ha dichiarato – il percorso che avete intrapreso perché avete un territorio straordinario, ricco di storia e di potenzialità. Il modello Piuro che coniuga cultura, turismo, ambiente, teatro e buona cucina in un territorio strategico dove la frontiera unisce anziché dividere è in sintonia con gli obiettivi della Regione».

Come sempre il momento clou della Dieci giorni si è raggiunto con la inedita rappresentazione teatrale del 5 e 6 settembre, Il convitato di pietra, scritto e diretto da Luca Micheletti. Nonostante il clima troppo rigido per la stagione, oltre 400 spettatori hanno applaudito i bravissimi attori della Compagnia I Guitti che hanno messo in scena, in un intricato viaggio tra reale e surreale, la vicenda del piurasco don Giovanni Losio divenuto ispettore del dazio a Praga.

«Anche quello del 2015 è un bilancio positivo – dichiara il presidente dell’Associazione italo-svizzera – per la qualità delle proposte messe in campo e per la risposta del pubblico, locale e giunto appositamente per la Dieci giorni. Voglio ringraziare il Comune e gli Enti che ci hanno sostenuto e ci sostengono, ma voglio ringraziare anche il mio gruppo di collaboratori, ragazzi e ragazze senza età, senza il cui lavoro, silenzioso e costante, tutto ciò non sarebbe possibile».

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