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Salute e bellezza, piante della Val Bregaglia

8 maggio 2015 Nessun commento

Tarassaco – Taraxacum officinale Weber – Famiglia Asteraceae (ex-Compositae).
Il tarassaco, chiamato anche soffione, dente di leone, cicoria selvatica o piscialetto per le sue proprietà diuretiche oltre ad illuminare i prati con i suoi magnifici fiori gialli è anche un’utilissima pianta medicinale e alimentare.

Da sempre la medicina popolare ha riconosciuto a questa pianta il potere di stimolare le funzioni epatiche ed anche la fitoterapia moderna ha confermato questa proprietà. Le parti oggi utilizzate a fini medicinali, possono essere le foglie o le radici e in misura minore i fiori.
Le parti aeree fresche o essiccate favoriscono l’appetito e le funzioni digestive e aiutano a eliminare il senso di pienezza o di gonfiore.
L’infuso di dente di leone, ottenuto da fiori freschi o secchi e dalle foglie, purifica il sangue e aumenta la produzione di urina; se ne fanno cure primaverili, per tre settimane consecutive, come con l’ortica comune.

Infuso con fiori freschi o secchi e foglie: per ogni tazza si gettano in acqua bollente due cucchiaini di foglie e fiori finemente tagliuzzati, lasciandoveli immersi per qualche minuto. Una tazza il mattino e una la sera, se possibile senza dolcificare.
La radice di Tarassaco ha proprietà amaro-toniche, migliora l’attività del fegato, la diuresi e aiuta il movimento intestinale. Si tratta quindi di una pianta utile a favorire il ricambio generale e l’eliminazione delle scorie nocive, adatta alle cure depurative stagionali.
Decotto con le radici essiccate: un cucchiaio da minestra per 150 ml di acqua fredda; coprire, portare a leggera ebollizione e mantenerla per pochi minuti. Filtrare e bere due o tre tazze al giorno prima dei pasti.

Infuso di foglie essiccate: un cucchiaio da minestra per 150 ml di acqua, lasciare in infusione per 5-10 minuti. Filtrare e bere da 1 a 3 tazze al giorno.

Attenzione
La tossicità acuta del tarassaco è bassa. Tuttavia, a causa della presenza di sostanze amare, il suo uso può provocare disturbi gastrici e iperacidità. È controindicato nei soggetti con esofagite da reflusso, iperacidità gastrica e ulcera peptica e nei casi di epatite, di ostruzione dei dotti biliari e in presenza di calcoli biliari.
Sono stati riportati casi di allergia da contatto al lattice presente nella piantina.

Alimentazione
Il tarassaco era apprezzato già nell’antichità nelle insalate, per l’amaro che conferisce alle altre erbe da campo con cui viene mischiato. Le foglie più tenere possono venire consumate in insalata, oppure lessate ed insaporite in padella. Il sapore è amarognolo, ma gradevole, si tratta certamente di una delle migliori insalate selvatiche ed è tra le più conosciute. Il suo amaro più o meno pronunciato è segno di proprietà depurative che possono essere utilizzate per fare una “cura primaverile” ed uscire dalla stagione fredda. Le foglie più vecchie sono meglio cotte. L’odore e il sapore dei fiori è dolciastro. Nonostante il suo gusto amaro, la radice è commestibile cruda o cotta.

Curiosità
Nel giardino, nonostante la sua invadenza, il Tarassaco è utilissimo, poiché attira le api, favorendo in questo modo l’impollinazione e per questo motivo è opportuno piantarlo, per esempio, vicino ad alberi da frutta. La frutta acerba matura più velocemente se viene conservata con alcune foglie o fiori di tarassaco, perché la pianta rilascia gas etilene.

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Avvertenze
Le informazioni contenute nelle schede sono solo indicative e non devono sostituirsi alla diagnosi e alle prescrizioni del medico curante. Informate sempre il vostro medico di tutti i farmaci e gli integratori di cui fate uso e non prendete iniziative senza consultarlo. Acquistate le piante medicinali in farmacia o in erboristeria.
Fate sempre molta attenzione alla raccolta, all’utilizzo e, soprattutto, al riconoscimento delle piante spontanee: non raccogliete specie d’incerta classificazione e seguite le indicazioni di una persona esperta. Attenzione alle piante tossiche, velenose o persino mortali.
Si declina ogni responsabilità per eventuali problemi o danni risultanti dalla messa in pratica delle indicazioni contenute in queste schede o derivati dal consumo di prodotti alimentari e fitoterapici preparati; trasformati e/o conservati con metodi casalinghi.



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