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Votazioni dell’8 marzo 2015

3 marzo 2015

//riceviamo e pubblichiamo\\
Il prossimo 8 marzo siamo di nuovo chiamati alle urne. I consigli di voto dell’UDC Bregaglia.

I temi sono assai attuali, trattasi infatti di energia, imposte e scuola. La decisione della Banca Nazionale di terminare l’avventura che vedeva da ormai tre anni il Franco svizzero legato all’Euro, influisce ulteriormente sull’economia elvetica e di conseguenza anche le risorse pubbliche ne risentiranno a medio termine. Quando si prospettano tempi meno rosei, è di assoluta importanza ponderare al meglio le uscite prima che sia troppo tardi. Questo fatto ci fa riflettere ed ha condizionato le nostre prese di posizione.

Iniziativa popolare “Sostenere le famiglie! Esentare dalle imposte gli assegni per i figli e gli assegni di formazione”

Il 24 novembre il popolo non ha accettato l’iniziativa per le famiglie lanciata dall’UDC, anche perché nessun altro partito ha avuto il coraggio di sostenere un’iniziativa… “dell’UDC”, appunto. Sul sito del PPD, c’erano delle argomentazioni per cui l’iniziativa UDC non sarebbe stata adattabile. Si parlava di un inaccettabile intervento al federalismo, immense perdite di introiti fiscali nonché difficilmente attuabile a livello di imposte. Ora il PPD lancia un’iniziativa assai simile a quella criticata quattro mesi fa, pubblicizzandola come corretta, compatibile con il federalismo e senza menzionare la mancanza di introiti fiscali. L’UDC, dimostrando di dare maggior peso ad una giusta decisione che alla politica di partito, sostiene questa iniziativa ritenendo giusto alleggerire fiscalmente le famiglie. È assurdo che i datori di lavoro versino un assegno per i figli e lo Stato se ne riprenda una buona parte tramite le imposte.

Iniziativa popolare “Imposta sull’energia invece dell’IVA”

La mobilità nel nostro Cantone dipende in modo particolare dai motori (autovetture e camion). Dopo l’iniziativa sulle seconde case, il Franco svizzero particolarmente forte e la profonda crisi nel settore turistico, un’ulteriore botta finanziaria sarebbe veleno per la nostra economia. L’attuale tassa sull’energia non rinnovabile di 0,6cts/Kwh aumenterebbe a ben 33cts/Kwh. Questa iniziativa, che intende sostituire le entrate dell’IVA (pari al 37,3% degli introiti dello Stato!) con una tassa sull’energia non rinnovabile, è inoltre mal concepita. Pensate alle conseguenze per un’azienda che dipende dall’energia per la produzione ma esporta la maggior parte dei suoi prodotti: L’IVA non viene riscossa sull’esportazione, ma i menzionati immensi costi di produzione graverebbero in modo insostenibile sul bilancio. Prendiamo l’esempio di una delle imprese più forti e grandi del Cantone: l’EMS Chemie. Soltanto il 4% della produzione viene smerciata in Svizzera e sottostà dunque all’IVA. Eliminando l’IVA ed aumentando il prezzo dell’energia, simili imprese verrebbero penalizzate in modo esagerato.

In un Cantone topograficamente particolare come il nostro, la mobilità dipende quasi completamente dall’automobile, dall’auto postale o dal treno e i trasporti vengono svolti prevalentemente con gli autocarri. Inoltre sia gli affitti che la proprietà immobiliare subirebbero un grave aumento dovuto ai costi energetici in particolare di riscaldamento. Per finire, l’eliminazione dell’IVA andrebbe a favore dei benestanti. Infatti i prodotti di lusso, oggi gravati da un’IVA particolarmente alta, approfitterebbero in modo particolare di questa iniziativa.

Credere di compensare ben 23 MILIARDI di introiti IVA con una tassa sull’energia non rinnovabile corrisponde a fantascienza e non può che scaturire da un gruppo politico assai disorientato!

Mensa e mediateca per la Scuola cantonale

Gli investimenti nel settore educativo ed a favore dei nostri allievi godono quasi sempre di simpatia e consenso. Investire nell’educazione e nello studio solitamente è sano. Ma non in questo caso, secondo noi. Nei passati sei anni i grigionesi hanno investito ben 86,4 milioni negli impianti scolastici della capitale. Il progetto di una mensa con mediateca è esagerato e in gran parte inutile perché non vi è richiesta. Infatti, esaminando più da vicino il progetto stesso, si constata che per l’ennesima volta architetto e committente (Cantone), desiderano allestire un gioiello di cui vantarsi, anziché concentrarsi sullo stretto necessario, e questo costa. In quanto alla necessità, vari attuali allievi ed ex-allievi ci comunicano che non vi è richiesta per la mensa, in quanto più che volentieri gli studenti preferiscono passare la pausa pranzo al di fuori dalle mura scolastiche, passeggiando per la città vecchia gustandosi un panino, oppure pranzando nei vari locali e ristoranti. Inutile menzionare che così facendo contribuiscono all’economia del settore ristorativo della città. Inoltre, e le cifre statistiche lo dimostrano, gli allievi alla scuola cantonale sono in netto calo, parallelamente all’andamento demografico.

Le finanze cantonali hanno recentemente subito varie scosse (l’ultima il 15 gennaio scorso) e sono tutt’altro che rosee. Pensiamo solo ai mancati introiti dai canoni acqua o alle perdite sulle azioni RePower (ambedue dovuti ad una errata politica energetica federale!). Siamo certi che per una mediateca (se veramente indispensabile) nonché un posto per i cosiddetti “beni culturali” che dovrebbero o potrebbero affluire dallo scioglimento dei vari Circoli, il Cantone saprà trovare soluzioni più modeste ma altrettanto adatte

Ricapitolando:

  • Esentare dalle imposte gli assegni famigliari e di formazione:
  • Imposta sull’energia invece dell’IVA: NO
  • Nuova mensa e mediateca per la scuola cantonale: NO

UDC Sezione Bregaglia

Satira di Bregaglia

La vignetta della settimana

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Per sorridere un po’.