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Immigrazione e organizzazione

27 marzo 2014 Nessun commento

Ancora un’intervista con la sindaca di Bregaglia Anna Giacometti, nell’ambito del nostro “filo diretto” con le autorità comunali. I temi principali di questo colloquio sono le novità per i frontalieri e l’organizzazione del lavoro dell’amministrazione e dell’azienda forestale e lavori pubblici.



Come è toccata la Bregaglia dall’esito della votazione del 9 febbraio?

Il 9 febbraio 2014 il popolo svizzero ha approvato un nuovo articolo nella Costituzione federale sulla regolazione dell’immigrazione. L’iniziativa popolare “Contro l’immigrazione di massa” è stata accettata anche in Bregaglia. Forse non tutti hanno capito che i tetti massimi e i contingenti annuali per gli stranieri comprenderanno anche i frontalieri. L’attuazione di questo nuovo articolo costituzionale è di competenza del Parlamento a Berna. Solo quando sarà pronta la legge, si saprà come saranno distribuiti i contingenti nei vari cantoni e comuni. A febbraio ho firmato una lettera collettiva dei sindaci dell’Engadina e delle valli meridionali dei Grigioni, in cui abbiamo espresso preoccupazione circa l’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa e abbiamo esortato il Governo e i deputati grigionesi dell’Assemblea federale a considerare le peculiarità delle regioni periferiche. Il Governo ci ha risposto che difenderà le particolari esigenze del nostro Cantone nell’elaborazione del sistema dei contingenti. Le discussioni e i colloqui che si stanno facendo a livello locale e regionale non sono rilevanti per la procedura.

E se il frontaliere diventasse residente?

Il Comune può dare la preferenza ai domiciliati per quanto riguarda i suoi dipendenti, ma non può intervenire sulle aziende private. Secondo me è un’utopia convincere i frontalieri a lasciare l’Italia, dove hanno casa e famiglia, per trasferirsi in Svizzera, dove la vita costa anche di più. Diverso è il caso di coloro che si sposano con una persona qui del posto e che quindi scelgono di vivere in Bregaglia.

Per favorire l’insediamento di nuove persone bisogna anche offrire degli alloggi.

È quello che il Comune sta facendo a Maloja. Per la zona Creista abbiamo inviato il dossier alle persone che già avevano mostrato interesse, e aspettiamo le risposte entro la fine di aprile. Per quanto riguarda Mota Farun, l’assemblea comunale del 24 aprile 2012 ha concesso alla Cooperativa di costruzioni Mota Farun di costruire e affittare abitazioni primarie. Speriamo che arrivino nuove famiglie con figli in età prescolastica o scolastica. In valle il Comune è proprietario di una decina di appartamenti che affittiamo a persone e famiglie domiciliate.

Che cos’è e come procede l’analisi dell’organizzazione all’interno del Comune?

L’analisi riguarda i municipali, i dipendenti dell’amministrazione e quelli dell’azienda forestale e lavori pubblici. Lo scopo è quello di capire se ci sono situazioni da correggere o migliorare e alla fine sarà stilato un mansionario con chiari compiti e responsabilità di ciascuno. Ha svolto colloqui individuali e confidenziali Thomas Nievergelt, avvocato, ex sindaco di Samedan. Ciascuno di noi ha potuto riferire cosa va bene nel lavoro e cosa no. A fine aprile Nievergelt farà al Municipio delle proposte concrete.

I colloqui sono riservati, ma vuoi dirci  qualcosa del tuo?

Sono stata contenta del mio colloquio: mi ha aperto gli occhi su alcune cose, per esempio sulle mansioni, le responsabilità e le competenze nel mio ruolo di sindaco. Alla fine si tratterà di operare una riorganizzazione e separare, per quanto fattibile, il lavoro operativo da quello strategico.

La precedenti interviste:

Silvia Rutigliano

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