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Anca neiv…

3 febbraio 2014 Nessun commento

Or da lan “Cronache Bregagliotte” Almanacco 1952. Dagià ca ‘l cuntinua e fiocär ie à dumandaa e l’Ursina Negrini da ciarcär ent la culeziun da la biblioteca da Malögia nutizia sü la situaziun metereologica ent al 1951.

Ecco quel ca l’à trovaa (natüralment in taglian):

1951 Gennaio – Il mese di gennaio ha cominciato con forti nevicate. A Stampa e Vicosoprano si registrano oltre 1.30 m di neve, a Casaccia e Maloggia oltre 2.50 m di neve. Il valico del Maloggia resta chiuso al traffico per diversi giorni. Cacciatori, maestri e scolari sono affaccendati a portare del fieno nelle vicinanze dei boschi per nutrire la selvaggina affamata e sfinita. A Maloggia i signori Clalüna trovarono nell’Orlegna un magnifico cervo di 10 palchi alquanto affamato e sfinito. Tratto in salvo venne tenuto in una stalla per ca. tre settimane. Appena recuperato le forze venne trasportato da Maloggia a stampa con una Jeep e lasciato in libertà. Gesto nobile questo da parte dei nostri cacciatori. – Dal 19 al 21 gennaio è nevicato quasi ininterrottamente. Il valico del Maloggia è di nuovo chiuso al traffico per oltre una settimana. La corrispondenza postale per la Bregaglia dall’interno del Cantone e della Confederazione è stata girata via Gottardo-Lugano-Gandria. – La ferrovia Retica è pure stata bloccata. In tutto il Cantone cadono delle valanghe e le notizie diffuse dalla radio non annunciano altro che disgrazie. In tutto il Cantone si segnalano 53 morti.

Sün quista foto messa e dispusiziun dal Marcello Negrini e töcia sü ora Valär as vé: e drecia al Rodolfo Giacometti, guardiacacia, l’Antonio Clalüna, l’Attilio Negrini e al Mario Clalüna cun ün dii cerv salvaa ent al 1951

Febbraio – I maestri e gli scolari delle scuole di Stampa catturano nella Maira sotto Stampa un altro magnifico cervo con 12 palchi. La bestia era completamente sfinita e gli scolari si divertono dandole da mangiare delle mele. Dopo un soggiorno di alcune settimane in una stalla viene lasciata in libertà. Ovunque a Sopraporta contadini e cacciatori tengono nei fienili e nelle stalle dei cervi e dei caprioli nutrendoli in attesa della primavera per lasciarli in libertà.
Nuovamente cadono abbondanti nevicate. Le autorità comunali di Vicosoprano fanno evacuare tre famiglie da Ca d’Farett e gli abitanti del paesello di Pungell, causa l’imminente pericolo di valanghe. Da Ca d’Farett a Maloggia si misurano oltre 2 metri di neve. – Il valico del Maloggia viene di nuovo chiuso al traffico. – A Casaccia furono prese pure per la seconda volta delle misure precauzionali contro il pericolo delle valanghe. – I contadini di Soglio lasciano i monti per recarsi al sicuro nelle vicinanze del villaggio.

Marzo – L’amministratore della Coop di Bregaglia, signor Caviezel, mette a disposizione del cronista i seguenti dati circa la caduta di neve a Maloggia: Precipitazione di neve durante l’inverno 1950 – 1951: metri 12.17, corrispondenti ca. ad una media di metri 4 di neve compatta.

Aprile – In conseguenza dello sciogliersi delle nevi e delle forti piogge primaverili, il versante a mattina di Roticcio minaccia di scoscendere. Il terreno ha cominciato a cedere, provocando larghe fessure. La situazione è allarmante, poiché il terreno cedendo potrebbe causare lo straripamento della Maira.

La neiv e Malögia ent al 1951, foto dal Gaudenzio Giovanoli or d’ün album da la Fondazione Gaudenzio e Palmira Giovanoli ca ‘s pò guardär ent la biblioteca da Malögia

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