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Chi partecipa decide

31 gennaio 2014 Nessun commento

In questa intervista alla sindaca di Bregaglia torniamo sui temi dell’ultima assemblea e sul nostro sondaggio. Scuola oltre confine, partecipazione alle assemblee, Stria e piano per Creista sono gli argomenti sui quali si pronuncia Anna Giacometti.



È stato respinto, nell’ultima assemblea comunale, il progetto “A scuola oltre confine”, che prevedeva la collaborazione fra le scuole secondarie di primo grado di Stampa e di Villa di Chiavenna. Un progetto simile già l’anno scorso non era passato.

Sono rimasta delusa da questa nuova bocciatura, anche perché il gruppo di lavoro si è impegnato, ci sono stati diversi incontri fra le autorità di Bregaglia e di Villa di Chiavenna, sono stati operati vari aggiustamenti, sono state fatte concessioni – per esempio l’esclusione dal progetto della scuola dell’infanzia. In assemblea c’è stata poca discussione e nessuno ha detto apertamente i veri motivi del no, nascosti dietro le finanze e la preoccupazione per il dialetto bregagliotto. Archiviare un progetto dopo aver fatto un gran lavoro non può che far dispiacere. Comunque, anche se fosse stato al contrario (66 favorevoli e 64 contrari), non sarebbe stato un bel risultato. Inoltre, voglio affermare con fermezza che i ragazzi di Villa di Chiavenna non sono per principio meno educati e meno istruiti dei nostri. Chi pensa queste cose ha un atteggiamento altezzoso. Per quanto concerne la conoscenza della lingua tedesca, ci sono grandi differenze anche fra i nostri ragazzi.

Il nostro sito ha effettuato un sondaggio sulla partecipazione alle assemblee comunali, cercando di capire le ragioni di chi partecipa poco o niente. La risposta più votata è stata di fiducia verso l’operato del Comune, ma al secondo posto figurava la percezione di poter incidere poco.

Fa piacere che ci sia questa fiducia nell’operato del Comune. Alle persone che vedono poca possibilità di influire sulle decisioni rivolgo l’invito a partecipare. Solo partecipando alle assemblee è possibile bocciare i progetti che vengono ritenuti poco validi; lo dimostra proprio la decisione assembleare sulla scuola di cui abbiamo appena parlato. Alcuni preferirebbero votare per urna, da casa, ma bisogna tener conto che sarebbero circa 30 votazioni all’anno. Sarebbe più democratico, ma darebbe molto lavoro e comporterebbe spese aggiuntive. A me piace l’assemblea, perché c’è il contatto fra il Municipio e la popolazione e dà la possibilità di esprimersi. Se queste 114 persone venissero, potrebbero ogni volta ribaltare la situazione.

I promotori della “Stria 2015″ hanno rinunciato al progetto e quindi dall’ordine del giorno dell’assemblea è stato stralciato il punto tre, che prevedeva la decisione di un contributo finanziario da parte del Comune.

È stato un colpo di scena: il lunedì – l’assemblea era prevista e si è svolta il giovedì – è venuto in ufficio il portavoce del comitato a dire che ritiravano la richiesta di contributo. La somma di 90’000 franchi che il Municipio avrebbe proposto all’assemblea era già il 25 percento del loro preventivo e al Municipio sembrava abbastanza, anche se loro avevano chiesto 120’000 franchi. Io credo che sarebbero riusciti a trovare tutti i finanziamenti. Forse avrebbero fatto più fatica a trovare gli attori, perché i giovani in Bregaglia sono meno numerosi di un tempo e hanno tante cose da fare, mentre per noi, nel ’79, era diverso. L’impegno richiesto per partecipare a una rappresentazione della Stria è grande.

È stato varato il progetto di destinazione alla costruzione di abitazioni primarie della zona Creista a Maloja. Di cosa si tratta?

È un progetto che abbiamo ereditato dal Comune patriziale di Stampa, che insieme al Comune politico di Stampa si era preoccupato di limitare la costruzione di abitazioni secondarie a Maloja – prima ancora che fosse approvata l’iniziativa sulla limitazione delle abitazioni secondarie – e di favorire l’insediamento di famiglie residenti. I documenti sono stati approvati in assemblea. Un’autorimessa sotterranea sarà costruita da parte del Comune quando ci saranno almeno quattro interessati a edificare abitazioni sulle relative particelle. Esso verrà prefinanziato dal Comune tramite il fondo per le abitazioni primarie, poi coloro che costruiscono le case acquisteranno i posti auto. Come a Mota Farun (dove la casa viene costruita da una cooperativa di costruzione, con diritto di superficie), anche a Creista il Comune mette a disposizione il terreno con un diritto di superficie e il pagamento di un canone annuo. I contratti verranno stipulati direttamente con gli interessati.

La precedenti interviste:
Si rimpiangono i vecchi piccoli comuni?
Assemblee e parlamento
Comune aggregato, ma quanto mi costi?

Silvia Rutigliano

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