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«Il prossimo predatore consegnatelo a noi»

27 marzo 2013 Nessun commento

//riceviamo e pubblichiamo\\
Dalla Mesolcina è giunta in redazione una riflessione sulla convivenza coi grandi predatori, che qui pubblichiamo.
Nella foto, M13 al suo passaggio in Bregaglia il 23 giugno 2012.

Nell’anno del Signore 2013 Habemus Papam Francesco. Il suo motto era rispetto per il creato e le sue creature, ma sembra che questo famoso Santo sia sconosciuto nella vicina e cattolica Val Poschiavo.

Da questa valle del Grigioni italiano, in risposta all’apertura di convivenza con altri abitanti di questa terra, si è costituito un comitato per combattere ogni intruso che non sia umano. Noi «piccoli uomini» possiamo bucare montagne, bloccare i fiumi e deviare i torrenti, bruciare, disboscare, ecc. ecc, ma i Grandi Predatori proprio non li vogliamo. Dopo decenni di tregua è giunta l’ora di riprendere le armi contro questi feroci sporchi ed affamati animali selvatici (orsi, lupi e linci). Sarebbe troppo faticoso e complicato fornire loro il cibo che noi buttiamo – a noi non converrebbe – in terreni non coltivati, piantare alberi da frutta.

Se per caso dovesse ancora succedere che altri Grandi Predatori vi invadano, vi saremmo grati se ce li consegnaste, così potremmo introdurli nella nostra Val Mesolcina che sarebbe per noi un’ottima attrazione turistica per il futuro Parc Adula, visto che il turismo da noi non esiste più, siamo piccoli «uomini in miseria». A voi almeno il trenino è rimasto.

Cordiali saluti dai corregionali mesolcinesi che sperano ancora nel trenino di valle come rilancio turistico.

dott. Antonino Maesano, Mesocco

\\L’autore si assume la responsabilità dei contenuti//

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