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Fotovoltaico, Bregaglia dice no a Pontresina

15 maggio 2023

Il comune engadinese vorrebbe progettare un maxi impianto alpino sul Passo del Bernina, ma gli alpeggi sono di proprietà dell’ente italofono. “Non è il caso di sacrificare l’agricoltura”.

Pontresina sarebbe interessata alla costruzione di un grande impianto fotovoltaico alpino, e per questo motivo ha contattato il Comune di Bregaglia che però, dal canto suo, ha risposto con un secco no.

La zona interessata e individuata dagli engadinesi è quella con due alpeggi dalla storia molto particolare, che portano il nome del vecchio comune bregagliotto di Bondo (Buond Sur e Buond Suot), che sono tutt’oggi caricati e che ospitano le funivie delle Diavolezza e di Lagalb, sul Passo del Bernina.

La zona interessata è quella dell'Alp da Buond (Suot e Sur), dove sorgono anche le cabine della Diavolezza e di Lagalb (wikimedia commons/David Gubler - bahnbilder.ch)

I terreni fanno parte del territorio comunale di Pontresina e il comune li reputa ideali per realizzare un parco fotovoltaico, ovvero uno dei mega impianti alpini in grado di produrre 10 gigawattora di corrente, interessanti soprattutto per la copertura del fabbisogno nei mesi più freddi. Un progetto faraonico che fa leva sulle misure urgenti previste dalla legge federale sull’energia, che mira ad incrementare l’approvvigionamento elettrico interno nei mesi invernali.

Il Comune di Bregaglia, però, proprietario degli alpeggi nonostante la distanza dalla valle (in linea d’aria sono 25 chilometri) e che quei terreni li ha affittati ad agricoltori, ha detto no alla proposta arrivata da Pontresina: “Non ci sembrava giusto utilizzare terreno agricolo per un impianto del genere – spiega alla RSI il sindaco Fernando Giovanoli -.  Non c’è solo l’energia, ci sono anche l’agricoltura, che fornisce cibo indigeno a chilometro zero. E ci sembra importante non mettere in discussione l’agricoltura e non contrapporla con l’energia. Abbiamo altri siti che non sono utilizzati così intensamente dall’agricoltura che si potrebbero adeguare all’utilizzo del fotovoltaico. E in più questi terreni sono anche in una zona protetta a livello nazionale, dove è quasi impossibile riuscire a costruire un impianto del genere”.

L’Alp da Buond quindi non si tocca, con buona pace della signora engadinese che a suo tempo, nel 1429, la cedette a quella che oggi è una frazione del comune di Bregaglia, Bondo appunto, in cambio delle pregiate castagne della valle a sud del Maloja.

Bregaglia non resta però a guardare sul fronte energetico
Il no, come si evince dalla risposta del sindaco, non è certo una chiusura di Bregaglia in ambito energetico, campo in cui il comune ha anzi ambizioni da vendere, tanto che sul tavolo di sindaco e vicesindaco ci sono diverse opzioni. “Dall’energia eolica, al fotovoltaico, alla biomassa, all’idroelettrico – dice sempre il sindaco Fernando Giovanoli –. Stiamo valutando un po’ tutto, allestendo una strategia energetica comunale che si possa adattare anche a quella cantonale. L’idea sarebbe di avere un partner unico che si occupa di tutta l’energia”.

Non è infatti un mistero che con EWZ (Elektrizitätswerk der Stadt Zürich), il Comune di Bregaglia ha più di un progetto in ballo e diverse iniziative locali per incrementare l’autosufficienza di ogni singola abitazione.

A sud del Bernina invece è Repower a voler essere in prima linea, ma ci sarebbero anche altri azionisti interessati nella costruzione di un mega parco fotovoltaico nei pressi del Passo.

Fonte: RSI

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