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Non si nasce consigliere nazionali

8 maggio 2023

//Contributo realizzato in collaborazione con Il Grigione Italiano\\
Non si nasce consigliere nazionali- così inizia Anna Giacometti l’intervista concessa quale candidata del PLR a mantenere il proprio seggio nella camera bassa a Berna- questi primi anni a Berna sono stati di formazione, venendo da un esecutivo comunale il salto in un legislativo nazionale ha richiesto del tempo di adattamento.

Cosa ha fatto in questi anni di attività parlamentare?
È stata una legislatura contrassegnata dalle crisi, ho iniziato questo mandato in dicembre del 2019 e in marzo come tutti sappiamo è arrivata la pandemia con il confinamento, il Consiglio Federale ha dovuto intervenire e agire in questa situazione di crisi. Dopo la pandemia sono rimasta sorpresa da come è stato facile per me integrarmi e creare una rete di contatti con i miei colleghi parlamentari, adesso mi sento bene a Palazzo Federale, non solo all’interno del mio partito; ho forse un modo di pormi che è ben visto dai miei colleghi. Nei primi due anni ero nella commissione della politica estera con Ignazio Cassis, il potere decisionale in questo ambito è ad appannaggio del Consiglio Federale, quindi come commissione hai poche possibilità di intervenire ascolti e fai proposte ma le decisioni spettano ad altri. Quando io ho l’impressione di non poter cambiare qualcosa non mi sento soddisfatta, ho dunque richiesto e mi è stato concesso di far parte della commissione delle finanze, qui mi sono subito sentita a mio agio.

Quali sono gli ambiti ed i temi in cui pensa di poter dare un suo contributo nella prossima legislatura?
Il mio obbiettivo per la prossima legislatura è quello di continuare ad impegnarmi su diversi ambiti: tengo particolarmente alla protezione del plurilinguismo forse anche perché vengo dall’unico cantone trilingue della Svizzera, mi piacerebbe poi continuare a lavorare  nella Commissione delle finanze per riportare in buona salute le finanze federali fortemente messe alla prova in questi ultimi quattro anni, dalle varie crisi. Altro punto che ho a cuore è la creazione e promozione di politiche  che permettano una maggiore  conciliabilità tra famiglia e lavoro, ad esempio con sostegni per la custodia complementare dei bambini. Sono molto sensibile alle politiche per contrastare i cambiamenti climatici in questo momento sono attiva per la votazione del 18 giugno sul clima. Ci sono poi altri temi importanti: i collegamenti stradali e ferroviari per le zone periferiche; il tema dello spazio abitativo – c’è concorrenza in aula tra chi vuole più spazi per le case secondarie e chi come me pensa che sia necessario creare spazi per case primarie -, mi piace anche pensare che posso impegnarmi per una produzione agricola rispettosa dell’ambiente e del benessere degli animali, postulato che punto ad inserire nella nuova strategia agricola federale, altra cosa importante e che tocca un po’ tutti è nel tentativo di una  riduzione del carico burocratico sulle imprese.

Quale è situazione nel PLR grigionese la candidatura di Christian Rathgelb in un primo momento è apparsa come un atto ostile interno al partito nei sui confronti. Con la pubblicazione delle liste sembrerebbe emergere un’altra situazione?
La situazione attuale è che nella lista principale sono al primo e al secondo posto, e questo è un chiaro segnale da parte del partito. Hanno deciso di sostenere me, l’italianità e le regioni periferiche. Questo non da la garanzia di essere rieletti ma comunque mi ha fatto piacere, riconoscendomi anche il merito di aver ripreso il seggio che non abbiamo avuto per otto anni nel Consiglio Nazionale, altro segno importante è che la prossima assemblea di partito si terrà qui a Vicosoprano il prossimo 11 maggio, ci sarà anche Christian Rathgelb che per il partito è un valore aggiunto, la decisione spetta agli elettori chi prenderà più voti tra tutti i candidati andrà a Palazzo Federale.

Vuole fare una ultima dichiarazione agli elettori del Grigione Italiano?

Sono l’unica rappresentante nel Consiglio nazionale non solo del Grigionitaliano ma di tutto il Grigione del sud, il fatto di essere donna di lingua italiana e proveniente da una regione periferica, non è automaticamente un programma politico, ma fa già emergere una serie di temi sui quali posso impegnarmi. I miei punti forti sono l’indipendenza, la resilienza e l’apertura. Mi auguro fortemente che il Grigionitaliano mi dia un buon sostegno e mi rinnovi la fiducia concessa quattro anni fa.

Renato Tomassini

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