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Ultimo saluto a Dora Lardelli

10 febbraio 2023

//Contributo realizzato in collaborazione con Il Grigione Italiano\\
Si era spenta domenica 29 gennaio.
L’ultimo saluto si è tenuto nella chiesa evangelica riformata di San Cassiano a Vicosoprano, venerdì 3 febbraio.


Tanti i presenti, tra parenti, amici e conoscenti. Il culto è stato presieduto dalla pastora Simona Rauch. Questo un estratto del ricordo di Dora Lardelli che la pastora Rauch ha condiviso con i presenti.

Dora Lardelli nasceva a Soglio il 28 dicembre del 1953, dal medico di Poschiavo Rudolf Lardelli e dalla commerciante di Erfurt Gerda Hirschfeld. Il prozio Giacomo Lardelli era pasticcere emigrato a Varsavia. Molte le sfaccettature che hanno contraddistinto la sua vita: insegnante, storica dell’arte, mediatrice culturale, ricercatrice, ma anche pattinatrice, scrittrice, amante della musica e della natura.

La creatività è stato il filo conduttore della sua vita. Ha coltivato la passione per la fotografia, scoperta nel 1973, quando ha avuto occasione di lavorare come assistente del fotografo Max Wagner. Nel 1975, a soli 22 anni, diventa direttrice del Museo Segantini a St. Moritz. Durante gli oltre vent’anni di attività in questa veste, Dora Lardelli scrive libri e organizza esposizioni, tra cui dieci mostre speciali su Giovanni Segantini e il suo ambiente. Saranno il lavoro e le ricerche per una di queste esposizioni, “L’Engadina Alta nella pittura dal 18° secolo ad oggi (1985)”, a porre le basi per un nuovo progetto: creare un luogo dove potessero trovare posto i documenti privati, rinvenuti nelle case engadinesi durante la preparazione di quella mostra.
Nasce così l’Archivio culturale dell’Alta Engadina, fondato nel 1985 insieme allo scultore e artista di sgraffiti Giuliano Pedretti.

Lo spirito con cui Dora Lardelli ha portato avanti questo lavoro andava ben oltre la semplice catalogazione, registrazione o archiviazione di oggetti e documenti. Concepiva il suo lavoro come un andare in cerca di cose nuove, personaggi e artisti conosciuti e meno conosciuti da portare alla gente attraverso pubblicazioni, mostre, monografie e film.

È in quegli stessi anni che intraprende e porta a termine gli studi di storia dell’arte, linguistica italiana e archeologia classica presso l’Università di Basilea, dove nel 1987 si laurea con una tesi su Segantini. L’insegnamento è stato anch’esso un filo conduttore della sua vita. Dal 1996 insegna storia dell’arte e della cultura presso la Scuola professionale e commerciale di Samedan. Insegna pattinaggio artistico a St. Moritz, a Poschiavo e anche in Bregaglia. Per molti anni accompagna alle gare e agli allenamenti di pattinaggio artistico la figlia Diana Pedretti, che negli ultimi 5 anni lavora insieme a lei all’Archivio culturale dell’Alta Engadina.

Dal 1995 al 2010 fa vaste ricerche e scrive il libro “The Magic Carpet – Viaggio nell’arte degli Hotel dell’Engadina alta, 1850-1914”. Se la vita professionale la porta a lavorare in Engadina, Roticcio rimane sempre la sua casa, dove è cresciuta insieme alla sua famiglia e dove torna sempre volentieri. Qui ha dato vita al progetto Arte Roticcio. Sempre in Bregaglia, nel 1989, allestisce la sala Giacometti-Varlin nel Museo Ciäsa Granda a Stampa; dal 2001 al 2021 è curatrice alla rimessa Castelmur e dal 2014 è curatrice dell’Atelier Segantini a Maloja.

La sua opera oltrepassa i confini di Engadina e Bregaglia con diverse cariche tra le quali la presidenza dell’Associazione Musei Grigioni, della quale è cofondatrice, e l’attività quale membro della Commissione culturale svizzera per l’UNESCO.

Numerosi i premi e i riconoscimenti da lei ricevuti, in particolare nel 2012 il Premio per la cultura del Canton Grigioni e nel 2014 il Premio Terra Grischuna.

Renato Tomassini

Satira di Bregaglia

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Per sorridere un po’.