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Influenza aviaria

13 gennaio 2023

Negli ultimi due anni, in Europa si sono verificati più di 6000 casi di influenza aviaria negli uccelli selvatici. Nel 2022, per la prima volta, sono state colpite anche diverse centinaia di uccelli selvatici in estate.

Il virus ha cambiato le sue caratteristiche: sempre più specie di pollame e di uccelli ne sono infettate. Il 16 novembre, il virus dell’influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità è stato rilevato in un airone cenerino e in un pavone in un allevamento privato di pollame ornamentale nel cantone di Zurigo. Il pericolo non è più limitato alle vicinanze di importanti corsi d’acqua. Il rischio è attualmente particolarmente elevato perché gli uccelli migratori provenienti dall’Europa nord-orientale stanno arrivando da noi per passare l’inverno.

Anche il pollame da allevamento può essere colpito da questo sottotipo altamente contagioso. Secondo le conoscenze attuali, il virus è trasmissibile all’uomo solo in casi estremamente rari e solo in caso di contatto molto stretto. La priorità assoluta è impedire che il virus si diffonda al pollame. Ciò richiede una maggiore attenzione e collaborazione da parte degli allevatori di pollame.

Scarica: Influenza aviaria: misure restrittive per tutti gli allevatori di pollame

Scarica: Manifesto zona di controllo

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