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Architetti di Piuro in Polonia ed i risultati degli scavi archeologici

5 dicembre 2022

//comunicato stampa\\
La presentazione nelle giornate di venerdì 25 novembre, a Sondrio, e sabato 26 novembre, a Piuro, del volume di Stanisław Kłosowski sugli “Architetti di Piuro Pelacini e Malinverne” nella Polonia del XVI e XVII secolo ha fatto registrare una partecipazione ed un interesse al di là delle aspettative.


Il volume di oltre 400 pagine raccoglie oltre un decennio di ricerche negli archivi di Italia, Polonia, Ucraina, Bielorussia e Lituania, sugli architetti-costruttori di origine piurasca attivi in quelle lontane terre, dove chiese e palazzi testimoniano ancora oggi delle loro capacità progettuali e costruttive.

La presenza delle nobili famiglie piurasche nelle più importanti città europee era già stata ampiamente documentata dagli storici, ora, con questo nuovo filone di ricerca, il prof. Stanislaw Klosowski ha aperto una importante finestra sugli emigranti piuraschi, architetti-costruttori, che pure si sono guadagnati prestigio all’estero e che nel nord est dell’Europa hanno lasciato tracce importanti del loro ingegno.

A Sondrio, nella la Sala “A. Succetti” di Confartigianato, era presente una numerosa partecipazione di professionisti aderenti agli Ordini degli architetti, ingegneri, geometri della provincia e di rappresentanti delle associazioni culturali valtellinesi.

Anche la presentazione il giorno successivo a Piuro, presso l’antico “Hospitale” di Prosto, ha fatto registrare una corposa presenza di pubblico, tra cui diversi sindaci ed amministratori della Bregaglia italiana e svizzera.
Le relazioni sono state precedute dai saluti istituzionali portati dalla Vicesindaco di Piuro Alessandra Martinucci e dall’assessore alla cultura della Comunità Montana, Sara Del Curto.
È seguita la presentazione dell’autore e dei rappresentanti dell’Istituto Nazionale “Polonika”,  la direttrice dorota Janiszewska-Jakubiak e il dott. Karol Guttmejer. Il professore Guglielmo Scaramellini ha coordinato i lavori.
La stampa del volume è stata possibile grazie al sostegno degli enti locali, Comunità Montana della Valchiavenna e Comune di Piuro, ma la novità assoluta di questa pubblicazione è che un Istituto del Ministero degli esteri della Polonia abbia condiviso e sostenuto il progetto editoriale. Scarica la pubblicazione.

L’edizione in lingua polacca era stata presentata a Varsavia il 30 marzo 2022, alla presenza di una delegazione piurasca.

L’Associazione italo-svizzera per gli Scavi di Piuro, a conclusione del convegno, ha conferito al professore  Stanislaw Klosowski il titolo di Socio Onorario con la seguente motivazione: “Per aver ricercato e scoperto, grazie ai suoi studi sui migranti italiani in terra polacca, le figure di molti piuraschi che in quelle lontane terre si sono distinti per creatività ed ingegno e per aver saputo costruire con l’Associazione scavi un rapporto di intensa collaborazione e sincera amicizia”.

Giovedì, 24 novembre, la delegazione polacca era stata ricevuta in municipio dove, in segno di stima e riconoscenza per il lavoro svolto, il Consiglio comunale, presieduto dal sindaco Omar Iacomella, aveva conferito a Stanislaw Klosowski la cittadinanza onoraria di Piuro.

A conclusione di un mese di novembre molto impegnativo per l’Associazione Scavi e per il Comune di Piuro, mercoledì pomeriggio, una quarantina di persone hanno partecipato all’”open day Piuro archeologica”, alla scoperta degli ultimi ritrovamenti in zona Belfòrt-cantina del Piocc.

Mentre si stava sistemando per la messa in sicurezza l’area oggetto di scavo, a conclusione del Progetto Interreg Italia Svizzera-Amalpi 2018, sono venuti alla luce una importante serie di manufatti e reperti che hanno riacceso la curiosità e l’interesse dei piuraschi e non solo.

Il dott. Mattia Francesco Antonio Cantatore, archeologo del Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona, che sovraintende allo scavo, ha illustrato le ultime ipotesi sulle dinamiche della frana in quella zona, sulla struttura che la stessa ha investito e distrutto nel 1618, sui pregevoli reperti che sono stati rinvenuti, prima fra tutte una colonna in pietra finemente decorata con il volto di una cariatide. Quella che era considerata fino ad ora poco più di una cantina, si sta rivelando come parte di un palazzo signorile con ricercate finiture in pietra arenaria, un materiale non presente in valle.

Un sindaco Iacomella particolarmente soddisfatto ed un presidente dell’Associazione, se possibile ancor più motivato, hanno dichiarato di volersi adoperare con ancor maggior energia per assicurare nei prossimi mesi la continuazione della campagna di scavo archeologico, convinti che investire in cultura ripaghi alla lunga molto più di quanto si spenda.

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