a-GRit, Altro dal Cantone, Cantone dei Grigioni, Home

Discorso per il Digiuno federale 2022

16 settembre 2022

Il Governo alla popolazione del Cantone dei Grigioni.

Stimate concittadine e stimati concittadini,
Care grigionesi e cari grigionesi,
Cari ospiti del Cantone dei Grigioni,

i titoli a caratteri cubitali quotidiani ci mostrano chiaramente come la nostra società libera e democratica sia vulnerabile. I nostri valori comuni come la libertà, la pace e la democrazia non devono essere dati per scontati. Dobbiamo osservare con sconcerto e impotenti come nell’Europa orientale questi valori vengono calpestati. Nonostante fossimo convinti del fatto che l’epoca degli scontri armati in Europa era conclusa, dobbiamo essere consapevoli che in Europa vengono di nuovo utilizzati i carri armati, si spara, vengono commessi crimini contro l’umanità e la democrazia e le libertà vengono soffocate.

La Festa federale di ringraziamento, di penitenza e di preghiera è un giorno da dedicare alla riflessione, per staccarsi dalla routine quotidiana. È un giorno in cui condividere i valori comuni del nostro Paese al di là dei confini religiosi e culturali. È un giorno dedicato alla riconoscenza. Alla riconoscenza verso il nostro Paese inteso come una casa costruita e abitata insieme dopo esserci messi d’accordo su quali fondamenta dovesse avere.

Per una convivenza pacifica sono necessari dei valori comuni accettati da tutti i membri di una società e ai quali essi si possono appellare. I valori comuni nascono attraverso il dialogo, lo scambio, la comprensione e il compromesso.
I valori comuni necessitano tuttavia anche di una legittimazione sostenuta ampiamente dalla popolazione. Correnti fondamentaliste, estremismo e polarizzazioni rappresentano una minaccia per la nostra società libera e democratica, protetta dal nostro Stato di diritto. Odio, menzogne, avidità, sete di potere e gelosia impediscono la convivenza pacifica, portano a distruzione, allontanamenti forzati e a incommensurabile sofferenza umana.

Il giorno festivo comune del Digiuno federale acquisì il suo significato particolare con la fondazione dello Stato federale svizzero nel 1848, preceduta da una guerra civile di carattere liberale-conservativo, rispettivamente parzialmente riformato-cattolico (Guerra del Sonderbund). La Guerra del Sonderbund fu l’ultimo conflitto armato su suolo svizzero. La guerra civile era stata preceduta da tensioni durate quasi 50 anni. Qui si sognava uno Stato centralizzato con un governo liberale, là si apprezzava l’autodeterminazione dei Cantoni. Qui si riteneva che le fede fosse una questione privata, là veniva dichiarata una questione pubblica. Correnti fondamentaliste e polarizzanti da ambedue le parti portarono alla fine a violenze e alla guerra civile. La Festa federale di ringraziamento, di penitenza e di preghiera fu quindi concepita come un giorno che poteva essere festeggiato dai membri di tutti i partiti e dalle persone di ogni religione in una Svizzera molto frammentata dal punto di vista politico e religioso. Questo principio rimane tuttora valido. Essa non è quindi motivata solo da ragioni religiose, bensì soprattutto da ragioni di politica statale: l’obiettivo consisteva nel promuovere il rispetto di coloro che hanno opinioni politiche e religiose diverse.

Il Digiuno federale non si riduce a una tradizione religiosa, bensì porta con sé un significato molto più profondo. Esso ci stimola a riflettere, a chiederci cosa possa fare ogni singolo individuo per la coesione della società. Ci invita a considerare il punto di vista di chi pensa in modo diverso, per cercare di capirlo. Dopo oltre due anni di coronavirus è ancora più importante avvicinarsi e creare legami. In caso contrario, rischiamo di allontanarci gli uni dagli altri.
Una società polarizzata rappresenta un terreno fertile per lo sviluppo di incomprensione, odio e ostilità. In una società polarizzata, lo scambio di argomenti e il dibattito vengono sostituiti dagli insulti e dalla violenza.
Gli eventi del 6 gennaio 2021, giorno in cui un gruppo di estrema destra ha preso d’assalto il Campidoglio a Washington che rappresenta il cuore della democrazia americana, dovrebbero essere un monito per noi in Europa e in Svizzera. Questo assalto ha provocato cinque morti e sconvolto la società americana. Già nel XIX secolo, Alexis de Tocqueville e Karl Marx scrissero in modo indipendente l’uno dall’altro che gli Stati Uniti d’America mostrano all’Europa, il vecchio continente, lo specchio del suo futuro. Se i due filosofi hanno ragione, la polarizzazione politica potrebbe diventare la caratteristica degli anni ’20 del XXI secolo.

A differenza degli USA che si basano su un sistema a due partiti, in Svizzera conosciamo certamente una politica del compromesso istituzionalizzato. In politica, tutte le forze importanti vengono coinvolte nel processo decisionale; ciò ha garantito e garantisce ancora una certa coesione sociale. Tuttavia, anche nel nostro Paese si stanno delineando un irrigidimento del dibattito e una perdita di empatia e di disponibilità al compromesso sempre maggiori. Il dialogo sano e caratterizzato dal rispetto nonché la ricerca del compromesso usuale per la Svizzera sembrano in difficoltà. La discussione alla base della nostra democrazia viene sempre più spesso sostituita da una logica esclusiva «amico-nemico». Alcune democrazie europee mostrano che questa evoluzione rappresenta il passaggio dal pluralismo vivace alla polarizzazione priva di comprensione e compromesso.

Cosa occorre fare per interrompere la dinamica della polarizzazione pericolosa che si sta delineando? Per contrastare le tendenze della polarizzazione è necessario uno scambio contraddistinto dal rispetto tra persone e gruppi con opinioni diverse. Per il dialogo e lo scambio sono necessari degli spazi in cui anche le divergenze fondamentali possano essere affrontate. Tali spazi si trovano nella cerchia familiare e in quella degli amici, nella comunità locale, nelle associazioni, sul posto di lavoro: in breve, in tutti i luoghi in cui si svolgono attività sociali. A questo proposito, l’accento su cosa ci accomuna è altrettanto importante e dovrebbe essere messo in primo piano molto più spesso rispetto all’accento su cosa ci separa.

La discussione dei problemi, una migliore comprensione delle opinioni e dei gruppi coinvolti nonché il dialogo tra i diversi schieramenti sono elementi importanti. Tuttavia, essi necessitano di tempo e dipendono da innumerevoli fattori esterni. La democrazia ha bisogno di tempo, tolleranza e disaccordo. Se comprendiamo tutto ciò, renderemo la vita difficile alla polarizzazione e ai suoi «amici».

Per superare la polarizzazione dobbiamo impegnarci anche su noi stessi. A questo scopo dobbiamo contrastare le nostre paure e i nostri pregiudizi, impegnarci a riconoscerli e a superarli. Con la Festa federale di ringraziamento, di penitenza e di preghiera la Confederazione offre ai suoi cittadini una volta all’anno una pausa affinché essi possano riflettere e accordarsi su valori e orientamenti comuni oltre le differenze religiose e culturali, rafforzando così gli aspetti comuni e indebolendo quelli che separano.

In nome del Governo
Il Presidente: Marcus Caduff
Il Cancelliere: Daniel Spadin

Coira, settembre 2022

Satira di Bregaglia

La vignetta della settimana

8mzkwu

Per sorridere un po’.