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CENGALO 17

3 agosto 2022

Sabato 6 agosto. Vernissage esposizione – Cengalo 17. Di Dina Wirz Giovanoli.
Ore 17.00 / Promontogno, Nossa Dona

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Sono nata e cresciuta a Bondo nella bella Valle Bregaglia. La mia infanzia e la gioventù sono state caratterizzate dallo stretto contatto con la natura, ciò mi ha accompagnata durante tutto il corso della mia vita.

A 13 anni vinsi il primo premio al concorso di disegno dell’Associazione svizzera del latte, grazie al quale ho potuto volare a Dublino e rimanerci per dieci giorni. La base per la mia passione, l’aviazione, era ormai data.

Già precocemente ebbi l’esigenza di uscire dal mio nido per volare nel grande mondo. Tedesco, inglese e francese erano richiesti, l’italiano ed il bregagliotto non erano di grande importanza. Mancava ancora la conclusione di uno studio, o una formazione professionale. Dopo di che potei iniziare a lavorare quale assistente di volo presso la Swissair. Seguì un periodo da sogno.

Con la nascita dei miei due figli, Leandra ed Andrea, dedicai loro tutta la mia attenzione, fino a che non furono grandi. Poi riscoprii la mia passione creativa.

Per tre anni ho frequentato la Scuola M-Art a Winterthur e così ho potuto imparare la creatività, cominciando dalla base.
Ma volevo di più. A Basilea ho poi frequentato per due anni il corso propedeutico della Scuola di Design, un periodo intenso che mi ha arricchita molto.
Trovare un luogo dove frequentare una formazione creativa a tempo parziale non è per niente facile. A St. Gallo ho poi trovato ciò che faceva per me; “colore forma e spazio” con la formazione integrata «designer di colori». Dopo due anni l’ho conclusa con successo.

Da 10 anni dipingo scenari per teatri, ho deciso di approfondire questa materia attraverso una formazione di “pittura murale” a Monaco, uno studio di due anni.
Con uno zaino pieno zeppo di esperienze ho finalmente potuto continuare a lavorare ed a sperimentare.
La mia curiosità è enorme e trovo sempre cose nuove da provare. Non si finisce mai di imparare.

Le mie radici sono a Bondo, dove mi sento sempre a casa.
Eravamo a Bondo quando il Cengalo è franato. Eravamo in procinto di tornare in Turgovia, quando ci ha chiamati mia mamma: “Dina dobbiamo evacuare!” Guardai dalla finestra ed il cielo era blu intenso, come solo nelle montagne è. Su verso la Valle Bondasca si poteva intravedere una nuvola gialla, tutto era silenzioso. Come tutti gli abitanti di Bondo ci siamo radunati presso la fontana, nessuno poteva immaginare che non saremo più potuti tornare nelle nostre case. Le strade erano chiuse, bloccate, in poco tempo la frana aveva innondato tutto. Le signore anziane del paese vennero trasportate con l’elicottero all’ospedale di Flin. Mio marito ed io ci siamo rifugiati sul nostro alpe a Lizöl. Lì siamo restati per diversi giorni. Quando riaprirono il paese siamo tornati a casa in Turgovia. Poco dopo  siamo ritornati a Bondo, perché cominciava il periodo della caccia. Fu allora che arrivò la terza colata di detriti, la più distruttiva. Per dieci giorni siamo stati imprigionati, le strade erano nuovamente chiuse e ci siamo nuovamente rifugiati da soli su al Lizöl.

Nelle quiete delle montagne cominciai a confrontarmi con il Cengalo – la frana.
Ero sola ed i miei pensieri fluttuavano. Pensavo alla gente che aveva perso tutti i propri averi, agli alpinisti dispersi, a tutti coloro che abbandonarono la propria casa, ai bambini, agli animali. Ero molto triste.
Poco tempo prima della frana mi ero recata in Bondasca per cercare un pezzo di legno galleggiante. Era destino che non mi trovavo là un paio di giorni dopo…

Con gesso e legno galleggiante ho creato le mie sculture.
Non importava dove, o con cosa io lavorassi, alla fine i miei lavori si riferivano sempre alla frana.

Il 23 agosto 2022 saranno passati 5 anni da quando tutto è improvvisamente cambiato.
La gente del paese la prendono con molta calma e dicono: “Noi non lasceremo il nostro paese, se la montagna vuole venire che venga, noi siamo qua”.
Questa è una grande dichiarazione d’amore per Bondo.

Dina Wirz-Giovanoli

Satira di Bregaglia

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Per sorridere un po’.