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Alla ricerca di una soluzione

24 febbraio 2022

//tratto da Il Grigione Italiano\\
“Una macelleria in valle è fondamentale per le imprese e per le famiglie”. Intervista al cittadino Maurizio Michael.

Fino a un paio di anni fa in Bregaglia c’erano due macellai. Adesso ne rimane uno a Vicosoprano, ma per il titolare dell’azienda – apprezzata anche nelle regioni limitrofe, a cominciare dall’Engadina – è giunta l’età della pensione e si avvicina il momento della chiusura dell’attività. Di fronte a questa notizia, negli ultimi anni, si sono attivate istituzioni e associazioni di categoria, unendo le forze per cercare una soluzione efficace. Ma il lavoro svolto finora, che ha visto impegnati in particolare i rappresentanti degli agricoltori, non ha determinato un finale positivo.

Oggi dalla comunità bregagliotta emerge il desiderio di non arrendersi di fronte a queste evidenti difficoltà. Si sta infatti costituendo un nuovo gruppo di lavoro, come ci racconta il granconsigliere Maurizio Michael. Michael è impegnato in questa partita non tanto nel suo ruolo di rappresentante istituzionale e operatore di un ufficio che si occupa di sviluppo territoriale ma, come intende precisare, «da cittadino della Bregaglia».

Signor Michael, finora non è arrivata una soluzione, ma non vi date per vinti…
«Si parte dal presupposto per cui il servizio offerto dalla macelleria Chiesa oggi, l’unica rimasta in valle, sia davvero centrale. Possiamo addirittura parlare di servizio pubblico. Cerchiamo quindi di affrontare l’argomento dal punto di vista del consumatore e non riusciamo a immaginare come in futuro in Bregaglia si possano promuovere i prodotti locali, si riesca a fare turismo e a fare apprezzare le specialità realizzate con carne del posto senza una macelleria che funziona».

Quali sono, quindi, i vostri auspici?
«Cercheremo di tornare sull’argomento, con l’obiettivo di fare in modo che si possa ripartire con una nuova realtà, riprendendo anche l’esperienza dell’attività, importante e di qualità, svolta dalla famiglia Chiesa in Bregaglia».

Quali sono le tempistiche previste?
«Stiamo parlando di tempi molto stretti. Adesso non siamo in grado di fornire delle indicazioni per una possibile ripartenza».

Quale forma potrebbe essere  utilizzata per la costituzione di una nuova attività?
«Tempo fa si è parlato di una cooperativa. L’ipotesi di una struttura basata su una partecipazione popolare può essere valutata, ma allo stato attuale non siamo in grado di fornire ulteriori elementi. Bisognerà vedere quali soluzioni si presenteranno e se si troveranno dei partner della valle o esterni».

La strada per il momento non è in discesa, insomma, ma si tratta di una partita da giocare per il bene della valle.
«Potremmo fare una battuta. Se, come abbiamo sentito, è stato detto che non avendo trovato un gestore per la macelleria, si chiude, viene spontaneo pensare alla situazione di qualche anno fa al Centro sanitario Bregaglia. Se avessimo ragionato in questo modo, ora ci troveremmo senza una struttura che si occupa di sanità. Credo che si debbano trovare delle soluzioni, anche se non sono definitive, per permettere di mantenere aperta la macelleria e continuare a offrire questo servizio, rendendo appetibile la nuova azienda per nuovi acquirenti o gestori».

Insomma, non ci sono certezze né sul come, né sul quando, ma siete sicuri di volere affrontare questa sfida.
«Su questo poggiano la nostra discussione e il nostro impegno. Il tempo ci farà capire se questa nostra azione avrà successo».

Guarda anche il servizio: Chiude la macelleria Chiesa

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