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Alle cittadine e ai cittadini del Comune di Bregaglia

10 giugno 2021

Lettera aperta di Reto Müller. Adattamento e ampliamento dell’ospedale Flin. Importo ca. CHF 7- 8 milioni.


Un nuovo studio medico è più che auspicabile per offrire ai medici e al personale una struttura aggiornata e accogliente. Il progetto non include però nessun adattamento nella casa di cura e nell’ospedale acuto. Qui va ricordato che il nuovo direttore Robert Bartczak, il giorno del suo insediamento ufficiale in marzo del 2019, aveva sottolineato l’importanza di un cambiamento strutturale dei due reparti. Un’assoluta necessità per la società odierna, aveva precisato, è una struttura basata sull’offerta di camere singole. Del giardino (terapeutico), progetto ideato con grande impegno dalla vecchia amministrazione, non se ne parlò quella sera. Presenti alla serata molti cittadini e anche l’ex sindaca del Comune di Bregaglia Anna Giacometti.
All’assemblea del 27 agosto 2020, il cittadino si è espresso con 97 sì, 1 no e 21 astenuti con l’approvazione di un credito di progettazione preliminare di CHF 200’000. Segno di grande interesse da parte del cittadino per garantire il futuro dell’ospedale in valle. Il CSB prevede l’adattamento e l’ampliamento solo dell’edificio Ganzoni ed edificio annesso. Esclusi la casa di cura, il reparto ospedale acuto e il giardino terapeutico.
A questo punto emergono più domande. Cosa rimane di ciò che il direttore Robert Bartczak ha detto alla sua prima serata pubblica? Perché l’amministrazione e i responsabili non hanno capito, nemmeno con la triste esperienza pandemica, che anche per le persone in una casa di cura il movimento o l’intrattenimento all’aperto sono di importanza cruciale per la salute? Perché non hanno capito che accompagnare una persona anziana, sana o malata che sia, significa anche uscire dall’isolamento? Perché non hanno coinvolto tutti coloro che lavorano nella struttura? Perché non hanno nemmeno chiesto parere e sostegno ai medici del centro sanitario? E, ultima domanda scottante, perché proprio coloro che dirigono un’istituzione della sanità pubblica, ignorano le recenti scoperte scientifiche sul funzionamento del cervello umano? (Vedi Gerald Hüther neuroscienziato).
Forse la commissione d’amministrazione tutto questo lo sa, ma come accade spesso per tutti noi, ogni nuova scoperta, ogni cambiamento, mette in crisi le nostre convinzioni e abitudini. E allora, per imbarazzo e paura, cerchiamo con ogni mezzo di sopprimere il sentimento di disagio e continuiamo a pensare ed agire come se niente fosse. E tutto questo, e questa è la triste realtà, spesso a discapito degli altri.
Il progetto di un giardino (terapeutico) per i residenti al CSB
A titolo informativo va detto che il progetto di un giardino (terapeutico) era stato promosso dal dottor Hans Bänninger, specializzato in geriatria, e ideato con grande impegno dalla precedente amministrazione ospedaliera. Anche l’acquisto del terreno, in complesso 3 parcelle, era stato approvato dall’assemblea comunale del 22 agosto del 2013. La signora Olga Rusterholz-Baltresca aveva ceduto la sua parcella di 515 m2 al prezzo di 15 f.-m2, e qui cito, con il suo consenso, ciò che scrive nella lettera del 25 gennaio 2014 al presidente della commissione ospedaliera, Signor Bruno Pedroni; «Spero che con il mio contributo, il progetto del giardino terapeutico, venga al più presto realizzato.» E nella lettera al Signor Reto Ganzoni dell’ufficio registro fondiario scrive il 28 novembre 2014 «Gentile Signor Reto Ganzoni. Come mio desiderio spero che nella realizzazione del giardino terapeutico, non solo le piante di castagne, ma anche il muro, già esistente, vengano integrati nel progetto di costruzione.» La Signora Olga Rusterholz-Baltresca ha dunque ceduto il terreno strettamente legato alla clausola per la costruzione di un giardino (terapeutico).
Il CSB, il Centro Sanitario Bregaglia, si è costituito formalmente il 1° gennaio 2016 sotto la direzione del granconsigliere Maurizio Michael. In primavera dello stesso anno 2016, l’ex direttore, il Signor Vetterli, presentò la sua visione per il futuro del Centro Sanitario. In quell’occasione, alla mia domanda concernente la realizzazione del giardino, il Signor Maurizio Michael lo dichiarò «congelato». La visione del futuro del CSB si trasformò, come tutti sanno, ben presto in una crisi tale da mettere in pericolo l’esistenza dell’ospedale stesso.
All’assemblea comunale del 27 agosto 2020, quando venne accettato il credito di CHF 200’000. per la progettazione preliminare della ristrutturazione del centro sanitario, non ho voluto, per non espormi ad un eventuale contagio del covid, partecipare. Però ho inviato al sindaco Fernando Giovanoli una domanda concernente l’importanza del giardino (terapeutico) non incluso nel progetto di 7-8 milioni.
Nel verbale dell’assemblea del 27 agosto 2020 si legge in merito al progetto
:
« Discussioni
Il progetto è molto bello e addirittura quasi lussuoso. È impiegata presso il CSB da parecchi anni ed è molto delusa che non sono previsti interventi nella parte dove abitano i pazienti. Gli spazi sono piccoli. P.es. in una camera doppia accedere al letto vicino alla finestra con una carrozzina non sempre è possibile e sarebbe auspicabile avere una doccia in ogni stanza. Inoltre per i mesi estivi con le temperature elevate ci vorrebbe un impianto di aria condizionata. Non sono interventi grandissimi, ma necessari. Inoltre si è parlato del giardino per dementi. Durante il periodo di crisi con il coronavirus sarebbe stato molto utile. Le sembra che sono stati dimenticati i pazienti in questo progetto.
Risposta; la CdA è cosciente che anche per la parte nuova sono necessari degli interventi. Alcuni sono stati fatti, ma vanno definite le priorità. Per quanto riguarda la casa di cura si sta notando una tendenza a livello svizzero di abbandono delle camere doppie a favore delle camere singole. Anche da parte del Cantone ci sono dei contributi per cambiamenti di questo genere. Ci vuole un concetto che va visto nell’insieme. Oggi come oggi vorrebbe dire diminuire i posti letto. Sicuramente, non troppo avanti nel tempo, bisognerà intervenire.
Per quanto riguarda il giardino terapeutico il sindaco informa che pure da parte di un cittadino è entrata la domanda scritta in merito.
Maurizio Michael: a fine autunno 2015 era stata fatta una valutazione. Esisteva un progetto di un giardino terapeutico con un intervento importante anche dal lato finanziario. Per diversi anni si era seguito questo progetto. Vista però la situazione economica del momento, il progetto è stato congelato. Non si era in grado di presentare all’assemblea comunale un progetto di ca. CHF 800’000 quando il CSB registrava un deficit annuo di ca. CHF 400’000. L’idea di un giardino non è comunque abbandonata. Ma l’intervento attuale nell’edificio dei servizi è più urgente.»
A fine gennaio sono stato ricoverato per tre giorni all’ospedale reparto acuto. Su invito del dottor Hans Bänninger, descrivo l’impressione personale avuta.
«A prescindere dall’ottima cura medica, la struttura dei due reparti, casa di cura e reparto ospedale acuto, è diventata inaccettabile. In pochi decenni in questo ambito c’è stato un cambiamento sostanziale. Comunque, senza esagerare, manca lo spazio per tutti e tutto: per gli ospiti della casa, per tutti gli apparecchi di ogni genere, dalle sedie a rotelle fino al gigantesco cassone per il trasporto delle stoviglie. Urgente è pure una climatizzazione a UVC per eliminare odori sgradevoli e anche i virus. Inaccettabile, anche per motivi igienici, è la sala da pranzo non separata dal corridoio, dove si passa con la biancheria sporca e persino con il vaso da notte. Per chi deve lavorare in queste condizioni caotiche significa stress e perdita di tempo inutile. Tempo che andrebbe dedicato soprattutto all’accompagnamento dell’ospite, aspetto considerevole per il benessere dell’ospite e anche delle persone che lo curano»
Il progetto deve ancora essere approvato in un’assemblea comunale. Mi auguro che i cittadini non lo approvino e che più tardi ne accettino uno basato sulle priorità; di un nuovo studio medico, un giardino (terapeutico), di un cambiamento sostanziale della casa di cura e dell’ospedale acuto per il bene degli ospiti e di chi si dedica a loro.

Reto Müller
Spino

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