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Vita di Gran Consiglio

30 aprile 2021

//tratto da Il Grigione Italiano\\
Alla sessione parlamentare di aprile ha partecipato, dalla Bregaglia, il granconsigliere supplente, Stefano Maurizio. Intervista a cura di Silvia Rutigliano.

Secondo l’usuale piano di lavoro, i lavori del Gran Consiglio iniziano il lunedì mattina con le sedute delle frazioni e proseguono subito dopo pranzo con la conferenza dei presidenti. Alle ore 14 la sessione viene aperta dall’allocuzione del presidente, che attualmente è Martin Wieland di Tamins. Poi c’è il giuramento delle e dei supplenti presenti per la prima volta.

Stefano Maurizio, non è la prima volta che partecipi a una sessione del parlamento cantonale.
È vero: ho già partecipato due volte ai lavori del Gran Consiglio, però questa era la prima della nuova legislatura, quindi ho prestato il mio giuramento, anzi la mia promessa. Ed è bello che la formulazione venga fatta nella lingua della persona.

Hai partecipato alla seduta della frazione del Partito borghese democratico? (O dovrei dire dell’Alleanza del Centro Grigioni?)
Abbiamo fatto la riunione di frazione il lunedì della settimana precedente. È ancora il Pbd. A inizio giugno ci sarà l’assemblea dei delegati e solo dopo molto probabilmente saremo una frazione unica con il Partito democratico cristiano. Però ci hanno già messi insieme nell’albergo, dove abbiamo avuto l’opportunità di fare belle discussioni!

A giudicare dall’ordine del giorno, questa era una sessione di incarichi e di interpellanze.
Vero. E in più, all’inizio è stata presentata un’interpellanza urgente sulla presenza dei lupi nel territorio cantonale, tema che abbiamo trattato alla fine. Riguardo a questi atti parlamentari, io ho di nuovo avuto l’impressione che talvolta siano presentati dai deputati più per mettersi in evidenza, per mostrare (anche all’elettorato) che «fanno qualcosa», che non per una vera necessità. Mi sono chiesto in certi momenti se fosse speso bene il tempo per discutere tutte quelle cose.

Pensi che questa tua sensibilità dipenda dal fatto che partecipi solo occasionalmente ai lavori parlamentari?
Non direi che i parlamentari titolari non se ne accorgano più. Anzi, hanno raccolto le firme per un’interpellanza per fare una valutazione dei costi degli atti parlamentari, che portano più lavoro all’amministrazione cantonale. Insomma, si vuole anche fare autocritica.

Riguardo al tuo lavoro, come hai fatto ad assentarti da scuola per andare a Coira, anzi a Davos?
Mi sono organizzato: ho anticipato delle lezioni, ho assegnato dei compiti agli studenti e ho affidato la sorveglianza degli esami ad altri colleghi. Diciamo che per un insegnante un incarico in un esecutivo (Stefano Maurizio è membro del Municipio di Bregaglia, ndr) è più comodo che in un legislativo. Le sedute di un esecutivo sono solitamente più corte e c’è flessibilità nella loro pianificazione.

Tornando all’ordine del giorno, il primo punto riguardava l’iniziativa cantonale per l’introduzione della tassazione individuale. Vuoi spiegare che cos’è?
In materia di imposte, si tratta di sgravare le coppie sposate e adattarsi alla nuova situazione sociale, dove sono presenti coppie di diverso tipo e mutevoli nel tempo. Ogni persona verrebbe tassata individualmente. È una cosa generale di tutta la Svizzera. Perciò ci si è domandati: è necessario fare un’iniziativa cantonale? Un’iniziativa cantonale servirebbe di più per tematiche più specifiche per il Cantone. La maggioranza del parlamento è favorevole a questa nuova modalità di imposizione e allora si è discusso della forma, ossia se portare avanti un’iniziativa cantonale oppure no. E alla fine ho votato contro, proprio per la questione formale.

Come in ogni sessione da un anno a questa parte, si è parlato di covid-19.
C’è stata un’informazione da parte del Governo, poi molte domande e il dibattito generale. Sono stati toccati davvero tanti temi: indennità per lavoro ridotto, i casi di rigore, l’uso del voto per urna invece delle assemblea da parte dei Comuni, piani di protezione per cultura, musica, scuola e associazioni, sostegno alla cultura, sostegno alle start-up, collaborazione intercantonale, e le ripercussioni sociali. I vaccini sono stati un tema molto discusso e la mia impressione personale è che in Bregaglia grazie a fattori interni ed esterni siamo messi bene.
Ci sono stati comunque pure diversi interventi di lode al Governo, che è stato proattivo e creativo, grazie al quale il Cantone dei Grigioni viene portato come pioniere a livello federale per quanto riguarda per esempio i test a tappeto.

A proposito, è stato detto qualcosa dei rapporti con la Confederazione?
È stata respinta la proposta dell’Udc che sosteneva che il Governo non debba emanare provvedimenti più rigidi della Confederazione, dato che il Grigioni è avanti con i test. Quindi secondo l’Udc non c’è la necessità di essere più rigidi della Confederazione. Sebbene di principio possa condividere che non si debba esagerare con le restrizioni, ritengo che un divieto in questo senso sia fuori luogo. In casi del genere il governo deve avere la possibilità di poter intervenire rapidamente e in modo mirato. Questo penso che sia ragionevole e non abbia niente a che fare con una imposizione autocratica.

All’ordine del giorno anche la promozione di nomi femminili di strade.
Questo era un incarico del Partito socialista, che chiede di fornire ai Comuni, in modo non vincolante, un elenco di nomi che potrebbero essere assegnati alle vie. L’abbiamo approvato. Si è parlato inoltre della presenza delle donne fra i quadri dell’amministrazione cantonale. L’intento è che il governo sia più attento a riguardo delle donne nella nomina dei propri quadri. Si auspicava in concreto un maggior coinvolgimento da parte dell’Ufficio di coordinamento per le pari opportunità e l’inizio del progetto Equal 21 con l’incarico di analizzare la situazione attuale e di proporre dei provvedimenti concreti. E anche tutto il discorso iniziale del Presidente era incentrato sulla tematica delle donne.

Avete discusso degli studenti provenienti dal Grigioni italiano all’Alta scuola pedagogica (Asp). Come mai?
Non ci sono studenti grigioni italofoni al primo anno all’Asp, solo otto ticinesi: è un’interpellanza di cui Maurizio Michael era il secondo firmatario. Essa chiede al Governo qual è la situazione nelle scuole del Grigioni italiano e se ci sono o ci saranno difficoltà di reclutamento di insegnanti qualificati. Il Governo ha risposto che tutti gli impieghi hanno potuto essere occupati e solo in casi di sostegno ci sono insegnanti con qualifiche diverse. Come pure altri rappresenti delle valli, ho fatto un intervento dicendo che per forza qualcuno alla fine si trova, ma non è detto che sia la persona giusta. In Bregaglia abbiamo avuto alcuni mesi fa un incontro fra il Municipio e la Commissione scolastica. Fra qualche anno, alcuni insegnanti andranno in pensione e sarà difficile trovarne altri, specialmente se non ci sono adesso allievi all’Asp.

Ultimo tema, i lupi.
Interpellanza urgente, presentata all’inizio della sessione e che è stata accolta dalla stragrande maggioranza del Gran Consiglio. La Confederazione sta adattando l’ordinanza sulla legge di caccia che non è passata, e fino a inizio maggio c’è la consultazione. Questa interpellanza urgente chiede al Governo di prendere una posizione chiara a riguardo, intervendo in modo da esaurire le possibilità legali di regolazione del lupo all’interno di questa ordinanza. Sono stati riferiti diversi casi significativi: chiusi alcuni sentieri escursionistici, corpi di cervi trovati sulle piste di fondo, avvistati lupi sulle piste da sci. In un paese è stato addirittura compromesso il lavoro della Spitex. Un uomo ha raccontato di essersi trovato quattro lupi davanti casa durante il giorno, dove di solito gioca il nipotino. È evidente che il tema è molto emozionale, ma se non si prendono sul serio queste paure, la convivenza tra la popolazione toccata e il lupo si farà molto difficile.
Un granconsigliere ha detto che se non si potrà agire in modo efficace nella legalità, alla fine si andrà ad adottare il metodo vallesano…

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