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Impiegati di commercio 2022

23 marzo 2021

//comunicato stampa\\
La prima lingua straniera deve essere una lingua nazionale.
La Pro Grigioni Italiano invita tutti gli enti interessati a prendere parte alla procedura di consultazione.

La Pro Grigioni Italiano è inquieta sulla prevista riforma «Impiegati di commercio 2022» (IC22) elaborata dalla Conferenza svizzera dei rami di formazione e degli esami commerciali in accordo con la SEFRI, che potrebbe indebolire l’insegnamento delle lingue nazionali nella formazione professionale (passando da due a una seconda lingua obbligatoria).

Si ricorda il comunicato pubblicato l’estate scorsa sullo stesso tema, che era sfociato nel coinvolgimento del Forum Helveticum e il Forum per l’italiano in Svizzera; parallelamente erano state presentate anche delle interpellanze al Consiglio federale da parte dei deputati Anna Giacometti e Marco Romano, per evitare che la scelta della prima lingua straniera fosse decisa dai Cantoni.

Tramite la partecipazione all’indagine conoscitiva sulla revisione dell’ordinanza, il Sodalizio invita tutti gli enti interessati a prendere parte alla procedura di consultazione, che terminerà il 20 aprile 2021.

La Pgi si è espressa in favore della variante datata del 4 gennaio 2021 per la quale la prima lingua straniera deve essere una lingua nazionale (evitando quindi la scelta tra inglese e lingua nazionale). Attraverso questa variante si otterrebbe un rafforzamento della coesione nazionale e  si darebbe un impulso allo studio di due lingue “straniere”, dato che l’inglese rimarrebbe materia opzionale. Si faciliterebbe per altro l’accesso alla maturità professionale.

Considerando la storia, la composizione sociale e la Costituzione, il Cantone dei Grigioni è politicamente chiamato a fare sì che la lingua “straniera” obbligatoria nella formazione professionale sia una lingua cantonale e non l’inglese, come invece lasciava intendere originariamente la riforma in preparazione. L’importanza della lingua tedesca sul posto di lavoro è incontestabile in tutte le regioni, comprese quelle di lingua italiana, eppure gli apprendisti di madrelingua italiana devono poter avere la possibilità di scelta, concessa ai loro colleghi del Grigioni tedescofono e del Grigioni romanciofono, la cui scolarizzazione avviene in larga parte in tedesco.

In questo senso si concorda con l’affermazione della SEFRI secondo cui la variante proposta «consente di mettere tutti gli apprendisti sullo stesso piano», senza porre le lingue nazionali in un’insensata concorrenza con l’inglese e allo stesso tempo le lingue in concorrenza con altre materie di studio.

Per leggere la documentazione consulta il sito della Pgi.

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