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Vita di Gran Consiglio

4 settembre 2020

//tratto da Il Grigione Italiano\\
Grandi discussioni per il rinnovo del Tribunale cantonale. Maurizio Michael rinominato presidente della Commissione strategica e di politica statale.

La sessione estiva del Parlamento retico a Coira si è nuovamente svolta nella Stadthalle anziché nella Sala del Gran Consiglio, per poter rispettare le norme igieniche in vigore a causa della pandemia di covid-19. Sempre a causa della situazione sanitaria, i lavori sono durati un giorno in più, iniziando di martedì, per compensare il mancato svolgimento della sessione di aprile, per cui già quella di giugno era stata prolungata di due giorni.
Viceversa, sempre a causa del covid-19, il sabato non si sono svolti i festeggiamenti tradizionalmente organizzati nel paese del Presidente che viene eletto ogni anno nella sessione di agosto. Cosicché la sessione è iniziata martedì 25 agosto e terminata venerdì 28.

Maurizio Michael, come si è svolta l’elezione della presidenza del Gran Consiglio? E come valuti la presidenza italofona che si è ora conclusa?
Martin Wieland, di Tamins, che era già il vicepresidente, è stato eletto con un ottimo risultato (113 voti), uno dei presidenti più votati degli ultimi anni. Alla vicepresidenza è stata proposta dal Partito borghese democratico, a cui toccava di turno, Aita Zanetti di Sent. È in Gran Consiglio solo da due anni, cioè quest’ultima legislatura. Ha ottenuto comunque un buon numero di voti.
Con la sessione di agosto si è concluso l’anno di presidenza del collega poschiavino Alessandro Della Vedova. Anche per lui, a causa del covid-19, si è trattato di un anno particolare dove è stato necessario prendere decisioni non sempre facili in relazione alla gestione e al funzionamento della politica cantonale. Alessandro ha comunque fatto un ottimo lavoro, sempre ben preparato e attento.

Un’altra elezione che si ripete ogni anno in agosto è quella del presidente del Consiglio di Stato. Ricordiamo che il Governo è composto da cinque membri, eletti dal popolo per quattro anni secondo il sistema maggioritario e che possono venire rieletti al massimo due volte.
Per quanto riguarda la presidenza, la cui nomina è di competenza del Parlamento, c’è un turno anche qui, in base agli anni di presenza in Governo. Quest’anno il presidente è Christian Rathgeb, e in questa sessione abbiamo eletto, per il 2021, Mario Cavigelli, che attualmente è vicepresidente. Alla vicepresidenza abbiamo invece nominato Marcus Caduff, che è uno dei due entrati in Governo più recentemente. Secondo questa logica, nel 2022 Marcus Caduff diventerà presidente e toccherà a Peter Peyer la vicepresidenza.

Ogni quattro anni il Gran Consiglio è chiamato a rinnovare i Tribunali. E questa volta non si è certo trattato di un’operazione di routine…
La legge attuale prevede che i Tribunali siano formati da giudici che rappresentano le varie sensibilità presenti nella popolazione. E lo strumento per rappresentare le varie anime della società sono i partiti. È un principio generalmente adottato. Quindi i gruppi parlamentari presenti in Gran Consiglio propongono ed eleggono rappresentanti dei loro partiti nei Tribunali.
Una situazione particolare si è presentata quest’anno con il rinnovo del Tribunale cantonale; per il Tribunale amministrativo e gli altri organi giuridici non ci sono state grandi discussioni.

Premessa importante. Vuoi riassumere in poche parole la situazione del Tribunale cantonale?
Il Tribunale cantonale era in difficoltà a causa di un grosso conflitto interno, dovuto in particolare a due giudici, Peter Schnyder e Norbert Brunner, il presidente. I rapporti erano talmente degenerati, che tutti i giudici e il personale hanno chiesto una procedura di destituzione di Schnyder, perché con lui era impossibile lavorare. Nel frattempo anche Brunner, vicino al pensionamento, aveva comunicato la sua intenzione di non ripresentarsi per un prossimo mandato.
La Commissione di giustizia e sicurezza, presieduta da Ilario Bondolfi, ha sentito più volte le persone ed è giunta alla conclusione che, indipendentemente dalle specifiche accuse a Brunner (per il quale è stata aperta un’indagine da parte della procura pubblica, dopo che il Gran Consiglio, nella sessione di giugno, aveva deciso di togliergli l’immunità), una rielezione del giudice Schnyder non sarebbe più stata sostenibile per il buon funzionamento del tribunale. La Commissione non ha accolto la richiesta di destituzione di Schnyder formulata dagli altri giudici del tribunale, che ha ritenuto eccessiva, ma ha comunque deciso di raccomandare la sua non rielezione.
Riassumendo: il presidente Brunner non si è ripresentato; per Schnyder la Commissione proponeva una non rielezione.

Perché alcuni partiti sostenevano invece che non solo due, ma tutti i giudici dovessero essere rimpiazzati?
In realtà alcuni partiti, ritenendo deplorevole il comportamento e il modo di procedere di tutti i giudici, proponevano di fare piazza pulita sostituendoli tutti. Altri gruppi parlamentari, fra cui quello liberale, hanno seguito le raccomandazioni della Commissione di giustizia, ritenendo che un rinnovo completo del Tribunale non sarebbe stato nell’interesse del funzionamento della giustizia e quindi nemmeno del cittadino.
Poco prima della sessione il Pbd ha deciso di proporre ufficialmente come candidato l’italofono Alexander Moses. A quel punto, il giorno precedente alle elezioni, il giudice italofono uscente Davide Pedrotti, che non era più sostenuto dall’Udc, suo partito, ha ritirato la propria candidatura per un prossimo mandato. Moses non appartiene al Pbd che l’ha proposto, bensì al Pdc. Quindi alla prossima occasione si provvederà a rimettere a posto la rappresentanza proporzionale dei partiti.

Insomma, piena politica anche in Tribunale.
In parte sì, dato che ogni partito risp. gruppo parlamentare ha cercato di far valere la propria posizione, chi in modo più colorito e con soluzioni drastiche destinate in primo luogo alla tribuna, chi in modo più pragmatico e responsabile. Ma ciò solo per quanto riguarda le nomine dei giudici, naturalmente non l’esercizio delle loro funzioni, dove è chiaro che l’organo giudiziario deve poter agire nella totale indipendenza.
In conclusione, abbiamo eletto tre persone nuove, tutte con ottimi risultati in termini di numero di voti: Remo Cavegn (Pdc), presidente, Alexander Moses (Pdc) e Christof Bergamin (Ps).
I tre giudici uscenti rimasti ancora in lizza sono stati rieletti anche se hanno ottenuto pochi voti: la vicepresidente Ursula Michael-Dürst (Pld) ha raggiunto appena la maggioranza assoluta. Per i giudici Fridolin Hubert (Pdc) e Micha Nydegger (Pld) è addirittura stato necessario il secondo turno. A Peter Schnyder (Pbd) che non è stato rieletto sono comunque andate una ventina di preferenze.

Come valuti la situazione attuale? Sei fiducioso nel futuro lavoro del Tribunale cantonale?
Credo che abbiamo potuto ristabilire la necessaria serenità e quindi creare le migliori condizioni per una ripartenza. I giudici uscenti che abbiamo rieletto hanno lavorato bene negli ultimi anni. La quota di successo del Tribunale è alta, cioè sono pochi i casi che vengono portati davanti al Tribunale federale, e di questi il Tribunale federale spesso conferma la sentenza del Tribunale cantonale. È vero che questi giudici non hanno fatto bella figura nel conflitto interno, ma non c’erano a mio avviso gli estremi per non rieleggerli nella loro funzione.
La Commissione di giustizia ha fatto un ottimo lavoro, non ha guardato in faccia nessuno, è arrivata a conclusioni trasparenti e corrette, per di più all’unanimità, malgrado che, come in tutte le commissioni permanenti del Gran Consiglio, vi siano rappresentati tutti i gruppi parlamentari. Eppure, qualcuno non ha tenuto per buono quello che la Commissione raccomandava. Noi siamo l’organo di controllo del Tribunale, e dobbiamo anche dare delle garanzie alle persone che nominiamo. In tal senso avrei anche appoggiato il giudice mesolcinese Davide Pedrotti, che l’Udc non sosteneva più.

All’ordine del giorno figura una «Revisione parziale della legge sulla promozione della cura degli ammalati e dell’assistenza alle persone anziane e bisognose di cure». Di cosa si tratta?
Il Cantone fa pressione affinché l’accorpamento dei servizi sanitari si realizzi in tutte le regioni, come già avviene, per esempio, in Val Bregaglia e in Valposchiavo. Nella parte centrale del Cantone invece, ma non solo, ci sono diverse strutture e organizzazioni. La legge fissa adesso le «regioni sanitarie», mentre prima c’erano regioni diverse per ogni singola funzione (Spitex, ospedali…). Ora le regioni singole sono raggruppate nelle regioni sanitarie. Quindi la legge nuova che abbiamo approvato premia, per così dire, le regioni che hanno svolto i propri compiti e pone dei paletti alle altre che hanno ancora lavoro da fare. Questo significa anche che il Cantone riconosce, rispettivamente continua a riconoscere, per legge, l’esistenza di strutture sanitarie funzionanti anche nelle regioni periferiche come per esempio in Val Bregaglia.

Sai se la diretta streaming delle sedute del Gran Consiglio viene seguita dal pubblico?
È stata nominata, nella sessione di febbraio, una Commissione per la traduzione simultanea, che dovrà elaborare proposte da sottoporre al Gran Consiglio. La traduzione è importante soprattutto verso l’esterno. Saranno loro della Commissione a portarci dei dati. Comunque ho sentito di alcuni che ogni tanto vanno a dare un’occhiata e di qualcuno che lo fa regolarmente.

Ci sono novità nella Deputazione grigionitaliana?
Abbiamo considerato che è meglio non cambiare ogni anno, quindi abbiamo riconfermato Paolo Papa presidente della Deputazione, Giovanni Jochum vicepresidente e me segretario.

Concludiamo con un fatto importante che ti riguarda: sei di nuovo il presidente della Commissione strategica e di politica statale. Che lavoro ti aspetta?

La Commissione ha tanti temi da affrontare nei prossimi due anni. Già nella sessione di ottobre dovremo presentare il rapporto sull’efficacia 2016-2020 e la revisione parziale della legge sulla perequazione finanziaria nel Cantone dei Grigioni. A questo oggetto la Commissione ha già dedicato due intere giornate di lavoro, sotto la mia guida.
Un secondo oggetto centrale per la politica cantonale in generale è il rinnovo del sistema elettorale. Questo oggetto sarà trattato a dicembre. Dovremo presentare in Gran Consiglio una proposta di sistema elettorale possibilmente condivisa, da portare poi in votazione popolare. Per questo abbiamo già fissato altre due giornate di riunione della Commissione dopo la sessione di ottobre. Il Governo, nell’ambito di un’ampia procedura di consultazione, ha raccolto le opinioni delle forze istituzionali, politiche e sociali a vari livelli e sta elaborando un messaggio che sarà reso pubblico entro metà settembre. Partendo dal messaggio del Governo, noi della Commissione strategica e di politica statale dovremo elaborare una proposta concreta da portare in Parlamento per la discussione. E il Parlamento, a sua volta, dovrà uscire con una proposta da portare in votazione popolare.

Silvia Rutigliano

Satira di Bregaglia

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Per sorridere un po’.