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L’arte contemporanea è di casa anche in periferia

27 maggio 2020

Intervista al curatore della “Biennale Bregaglia” Luciano Fasciati e al presidente dell’associazione “Progetti d’arte in Val Bregaglia” Davide Fogliada. A cura di Arianna Nussio, operatrice culturale Pgi Coira.

Mentre l’agenda culturale svizzera si assottiglia di giorno in giorno, gli organizzatori della Biennale Bregaglia 2020 (5 luglio – 27 settembre) procedono con entusiasmo il loro lavoro. La scelta di aver concepito un’offerta culturale all’aperto si rivela in questo momento particolarmente fortunata.

La Biennale Bregaglia 2020 sembra dunque salvata, ma come procedono i lavori in questo momento particolare?
Davide Fogliada: sì, la Biennale sembra salvata. Un paio di mesi fa abbiamo deciso di spostare l’apertura di quattro settimane e ora siamo nella fase in cui si pianificano i dettagli. I curatori in questi giorni ci inviano le descrizioni dettagliate delle opere e allo stesso tempo il gruppo di lavoro in Bregaglia sta organizzando aiutanti, ditte e sponsor disposti ad aiutarci sul posto. Abbiamo già disegni e schizzi delle istallazioni: i lavori procedono a pieno regime.

Anche quest’anno siete riusciti a coinvolgere artisti di fama nazionale e internazionale. Nella lista dei partecipanti spiccano nomi come Not Vital. Come vi riesce di portare nella periferica Bregaglia artisti di tale caratura?
Luciano Fasciati: aiutano il fatto di aver mantenuto negli anni un livello di qualità e la fiducia nutrita nei confronti di progetti di questi tipo. Il nuovo orientamento verso una biennale crea poi una presenza più ampia, più visibilità e maggiore interesse. La periferia noi e gli artisti coinvolti la vediamo proprio come un’opportunità da cogliere e con ciò si dimostra che l’arte contemporanea non è di casa solo nei centri urbani.

Dall’Apecar di Roman Signer appesa alla diga dell’Albigna (2017) al «Brivio Dry» (2018) di San Keller, che voleva trasformare i «funghi» in calcestruzzo della stazione di servizio di Farzett in un aperitivo a base di Campari orange: le vostre mostre sono percorse anche da uno spirito giocoso. Questo aspetto ludico tornerà anche quest’estate?
L.F.: questo dipende sempre dalla scelta degli artisti, ma sicuramente ci saranno «contributi ludici» anche quest’anno. Per esempio l’opera di Asi Föcker «Reflektograph» o quella di Sonja Feldmeier «Coming Home», possono essere interpretate anche in tal senso. Ma pure Roman Signer provvederà di nuovo a fare una sorpresa.

È un dato di fatto che l’arte contemporanea non è sempre di facile accesso e lascia molti indifferenti. Come vi muovete per favorire la comprensione e l’eventuale apprezzamento delle opere proposte?
L.F.: un importante criterio per la scelta degli artisti è la loro esperienza nel lavorare in un contesto preciso e nel reagire alle specifità dello stesso. Agli artisti si richiede inoltre la disponibilità di accordarsi al concetto della mostra e di entrare in dialogo con gli altri espositori e con la realtà locale, al contempo devono soddisfare i requisiti dell’arte contemporanea.
Oltre alle visite guidate in tedesco e in italiano, realizziamo una guida cartacea, disponibile sul luogo dell’esposizione, nei negozi della valle e sulla nostra pagina web. Inoltre stiamo valutando la realizzazione di un’audioguida.

L’associazione ha scelto anche quest’anno un luogo ricco di storia e spunti culturali per l’allestimento della mostra – l’area della chiesa di Nossa Dona e dello sbarramento fortificato Lan Müraia – si tratta di una strategia per far riscoprire la storia locale anche ai residenti?
D.F.: certamente! Questa è una strategia adottata già nei primi progetti curati da Luciano Fasciati, prima ancora che l’associazione nascesse. Con Arte Hotel Bregaglia – il primo di questi progetti – abbiamo rivalutato anche noi bregagliotti gli spazi dell’albergo storico, con Video Arte Castelmur si ha potuto riscoprire il passato locale o vederlo da un altro punto di vista. Lo stesso vale per Arte Albigna. In occasione di Arte Castasegna dei bregagliotti che vivono in altri villaggi mi hanno detto che non sapevano che Castasegna fosse così bella. L’hanno riscoperta, anche perché hanno avuto accesso a degli spazi che solitamente sono chiusi al pubblico.

Si può dunque parlare di un apprezzamento delle vostre iniziative da parte della comunità bregagliotta?
L.F.: nel 2019 il Comune di Bregaglia ha deciso di sostenere questi progetti tramite un accordo di prestazione e un maggiore sostegno finanziario rispetto al passato. Gli eventi culturali promossi dall’associazione si sono ben radicati in valle. Sin dal 2010 si è dimostrato che i visitatori gradiscono abbinare la visita alle esposizioni con le escursioni e le proposte culinarie. Esistono pochi luoghi in Svizzera con una tale densità – su un territorio piccolo – di espressioni così diversificate e affascinanti a livello naturalistico e culturale.


Luciano Fasciati, direttore artistico della Biennale Bregaglia 2020 è gallerista a Coira, curatore di mostre d’arte contemporanea e da decenni una figura centrale della scena artistica grigione.

Davide Fogliada, presidente dell’associazione Progetti d’arte in Val Bregaglia, è architetto originario di Castasegna. Attualmente è impiegato professionalmente presso il servizio monumenti cantonale.

L’associazione Progetti d’arte in Val Bregaglia è nata nel 2012 e ha come scopo la promozione e la realizzazione di esposizioni, progetti e manifestazioni di arte contemporanea in Bregaglia. Ad oggi sono state proposte le rassegne Arte Hotel Bregaglia (2010-2013), Video Arte Castelmur (2013 e 2015), Arte Albigna (2017) e Arte Castasegna (2018).

La Biennale Bregaglia 2020 si svolge nell’area della chiesa di Nossa Dona e dello sbarramento fortificato Lan Müraia dal 5 luglio al 27 settembre 2020. Espongono gli artisti Selina Baumann, Nino Baumgartner, Alex Dorici, Sonja Feldmeier, Asi Föcker, Zilla Leutenegger, Noha Mokhtar & Lucas Uhlmann, Patrick Rohner, Roman Signer, Not Vital e Anita Zumbühl. Informazioni dettagliate sono disponibili alla pagina www.biennale-bregaglia.ch.

Intervista a cura di Arianna Nussio, operatrice culturale Pgi Coira.

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